Se non c’è trasparenza

Pubblicato da il 14 Novembre 2013 0 Commenti

Se non c’è trasparenza domina la legge della giungla

Le parole del Procuratore capo Schinaia rappresentano la più autorevole e sonora smentita alle illazioni messe in circolo dal portavoce del Sindaco di Verona Flavio Tosi che in merito alle varie indagini giudiziarie a carico di politici locali, dirigenti comunali e amministratori di aziende partecipate, aveva parlato di giustizia ad orologeria. Dichiarazioni mai smentite nemmeno dallo stesso Sindaco da me interrogato in consiglio comunale. Se il dottor Bolis, che è anche capo dell’Ufficio Stampa del Comune, volesse per una volta mettersi al servizio dell’intera comunità veronese che da anni gli paga il ricco stipendio, e non soltanto di una fazione politica, si farebbe portavoce presso l’amministrazione di una richiesta di trasparenza che ormai è diventata ineludibile.
L’esistenza di altri filoni di indagine non ancora di dominio pubblico suggeriscono infatti l’esistenza di un sistema ramificato in cui si perdono i confini tra l’interesse pubblico e quello privato. Quand’anche la giustizia non riuscisse ad accertare le responsabilità penali individuali perché queste non sussistono oppure perché, semplicemente, nel frattempo il sistema del malaffare è diventato più raffinato, sta agli amministratori in carica, sia quelli eletti che quelli nominati, dimostrare di avere sempre agito in maniera tale da porli al di sopra di ogni sospetto. In questo senso, però, il silenzio in cui si è rinchiuso il Sindaco da qualche settimana a questa parte è devastante per la credibilità delle istituzioni e della politica veronese. In un sistema democratico il primo dovere di chi governa è rendere conto ai cittadini e alle opposizioni. Ma di tutti i dubbi sollevati e le storture denunciate in questi anni non abbiamo mai ricevuto risposte convincenti. Dove non c’è trasparenza domina la legge della giungla.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Consiglio comunale

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