Cigolini è un tecnico o un politico?
Se Cigolini trova troppo complicate le poche norme del decreto Brunetta sull’assunzione del personale non vogliamo pensare che cosa succede in Agsm quando si trovano a gestire appalti milionari. Su quello di Cà del Bue in particolare sarebbe bene che trovasse una posizione comune con il suo presidente Paolo Paternoster il quale ebbe a dire: “Non possiamo realizzare l’impianto, mettendo a repentaglio soldi pubblici, senza la certezza di un conferimento costante con cui alimentarlo in futuro”. Il pericolo vero è che è che l’impianto venga messo in funzione per bruciare rifiuti industriali aumentando i pericoli per i cittadini e il territorio. Anche per questa ragione il progetto del nuovo inceneritore va responsabilmente abbandonato.
Agsm e Verona avrebbero bisogno di dirigenti in grado di parlare ed agire come tecnici e non come politici: Cigolini potrebbe ad esempio dirci quanti nuovi clienti Agsm sarebbe in grado di contattare se invece di sponsorizzare il calcio professionistico impiegasse centinaia di migliaia di euro all’anno per sponsorizzare la ristrutturazione delle scuole pubbliche. L’ultimo contributo dato da Agsm alla festa dell’Hellas in Arena, lo ricordiamo, ammonta a 24 mila euro. Potrebbe chiarirci la reale natura del debito accumulato da Agsm, circa la metà del suo fatturato, e quali sono le relazioni con la progettata holding, che a quanto finora è dato sapere, serve al Comune per far cassa e a patrimonializzare un’azienda mai limpidamente gestita. Verona avrebbe bisogno di dirigenti in grado di dare risposte, che si difendano nei processi e non dai processi e che gestiscano l’accesso agli atti dei consiglieri comunali in maniera trasparente.
I consiglieri comunali Pd
Michele Berrtucco ed Elisa La Paglia
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