Parentopoli: e Toffali?
Parentopoli: che a ha fatto Toffali?
Dalla lettura delle carte dell’inchiesta sulla Parentopoli veronese emerge l’immagine di un sistema in cui le aziende pubbliche veronesi vengono usate per dare lavoro ad amici e parenti dei politici di turno, tutti facenti riferimento ad un’area politica ben precisa. E’ gravissimo che all’interno di questo quadro a dir poco opaco compaia più volte il nome dell’attuale assessore alle aziende Partecipate Enrico Toffali che invitiamo a chiarire la sua posizione prendendo in considerazione tutte le conseguenze del caso, dimissioni comprese. Di certo sappiamo che Toffali non ha fatto nulla per rendere più trasparente la gestione del personale e delle risorse nelle aziende pubbliche. Né come presidente di Amia né, successivamente, come assessore alle Partecipate, dove pure dettava le regole in assemblea dei soci in qualità di rappresentante del Comune.
Sarebbe facile dire che ora le aziende pubbliche si sono adeguate alla normativa e che tutto è rientrato nella normalità. La verità è che il Pd è stato più volte costretto ad intervenire in Consiglio comunale, anche recentemente, per fermare assunzioni che stavano avvenendo secondo le medesime modalità che emergono dall’inchiesta della magistratura, oppure contro la scarsa trasparenza nell’assegnazione degli incarichi professionali.
Alla luce di quello che sta emergendo e al di là degli eventuali riscontri penali, occorre assicurare un adeguato livello di trasparenza alle assunzioni e alla gestione delle aziende pubbliche. Un compito, questo, che non tocca alla magistratura svolgere ma alla politica locale.
I consiglieri Pd
Michele Bertucco ed Elisa La Paglia
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