La Nazionale di calcio non verrà a Verona
Il deputato PD Vincenzo D’Arienzo ha presentato un’interrogazione al Presidente Renzi, che ha la delega allo sport. D’Arienzo: “Com’è possibile che sconosciuti assumano l’iniziativa di invitare nella nostra città la squadra azzurra? Chi ha incaricato chi e cosa doveva fare a pagamento una persona che ha speso il buon nome di Verona con il mister Prandelli e successivamente con i vertici della federcalcio?”.
Una situazione imbarazzante, condita da litigi e grottesche smentite. “Bene ha fatto Tosi a chiarire con la FIGC i termini della questione, ma dica anche la verità, ovvero che quell’azione estemporanea e la cattiva gestione della vicenda da parte del Comune hanno impedito l’arrivo degli azzurri al Bentegodi”, prosegue D’Arienzo.
“Ogni giorno ce n’è una. Questa Amministrazione continua a danneggiare Verona. Ho chiesto al Presidente Renzi di conoscere le ragioni per le quali i vertici Federcalcio proseguono nella scelta ormai venticinquennale di non scegliere Verona quale sede di una partita di calcio della Nazionale”.
Una città come Verona, con due squadre in serie A, di cui una ai vertici del campionato, merita un’attenzione e un rispetto diversi. Questo e’ il punto che Tosi avrebbe dovuto affrontare. Invece, e’ stata una telefonata riparatoria per comportamenti inaccettabili di alcuni che per visibilità propria hanno compromesso tutto.
“Sono convinto – prosegue D’Arienzo – che Italia-Lussemburgo il 4 luglio sarebbe stata giocata a Verona se non ci fosse stato tutto questo. Il sistema degli amici degli amici, peraltro in voga con questa Amministrazione, non funziona e sarebbe meglio che finisse una volta per tutte. Ho chiesto anche se corrisponde al vero che tale sig. De Marco si sia recato presso la FIGC per sostenere e favorire la decisione di giocare a Verona l’amichevole con il Lussemburgo e quali credenziali ha esposto negli incontri eventualmente intrattenuti allo scopo. Se così fosse, consiglio ai vertici della Federazione Italiana Gioco Calcio di intrattenere rapporti trasparenti con persone legittimate e/o incaricate da Organi istituzionali a seguire le previste procedure nei casi di specie. Ne va del buon nome dell’Italia. Credo sia il caso di rimettere in piedi quel comitato di consiglieri provinciali e comunali che avevo promosso anni fa per proseguire nell’intento nobile, istituzionale e trasparente di riportare la Nazionale a Verona”, conclude D’Arienzo.