Tasse locali: Tosi le ha già aumentate

Pubblicato da il 29 Maggio 2014 0 Commenti

Alcuni rappresentanti del PD veronese hanno espresso oggi la propria posizione in merito alla problematica delle tasse locali e alla gestione del sindaco Tosi. Le riportiamo qui, a beneficio dei nostri lettori.

A beneficio del Sindaco, che mostra di avere la memoria corta, ricordiamo che i tagli ai trasferimenti statali sono una triste eredità dei programmi pluriennali di contenimento della spesa varati dai governi Pdl-Lega che con le loro politiche portarono il Paese sull’orlo del baratro tra il 2010 e il 2011. Inoltre, l’aumento delle tasse locali non è una novità per il veronesi, visto che l’anno scorso, malgrado l’avanzo di amministrazione, ci siamo visti aumentare l’Irpef comunale per effetto dell’abolizione degli scaglioni di pagamento, e abbiamo dovuto pagare la stangatina della mini-Imu poiché l’amministrazione ha tentato di fare la furba col governo. Quanto alla spesa sociale, è noto che, se essa rimane costante, è solo per merito dei contributi della Fondazione Cariverona.

Detto questo, al Sindaco non dovrebbe sfuggire che a Roma come a Verona la pubblica amministrazione ha bisogno di una ventata di modernizzazione e innovazione. Invece i pochi risparmi ottenuti in questi anni dal Comune di Verona sulla spesa corrente sono andati tutti sul conto ai lavoratori (vedi esternalizzazione delle mense scolastiche, vedi controversia con le maestre, vedi la minaccia incombente sui lavoratori Amia) mentre non sono state nemmeno scalfite le posizioni di privilegio. L’amministrazione continua ad avere un numero esorbitante di dirigenti. Continuiamo a strapagare manager pubblici che poi vanno a finire a processo per assunzioni sospette. Ciononostante, le consulenze esterne sono in crescita. Quanto denaro pubblico è stato iniettato nelle casse dell’Aeroporto prima di svenderlo ai veneziani di Save? L’ultimo contratto d’oro da 10 mila euro netti al mese più bonus e ferie pagate, nella società Solori, è stato firmato solo poche settimane fa.

Ma poiché il Pd sa essere propositivo, chiediamo: perché il Comune deve mantenere le sue partecipazioni in una società gravemente indebitata, ormai passata sotto il controllo dei privati, come la Serenissima Autostrada, soprattutto ora che, proprio grazie al Sindaco, essa ha dirottato tutti gli investimenti utili (come il ribaltamento del casello di Verona Sud, propedeutico alla Variante alla Statale 12) sull’inutile e dannoso Passante Nord? Perché non si portano a compimento iniziative come il porta-a-porta che possono creare lavoro, portare un reale beneficio all’ambiente e abbassare le bollette ai cittadini?

Ogni anno si grida “al lupo” annunciando i tagli governativi senza tener conto delle misure compensative che consentono al Comune di autofinanziarsi. Invece di lavorare per eliminare le sacche di inefficienza esistenti, Tosi le ha utilizzate per affondarvi le radici del suo sistema.

Michele Bertucco, capogruppo Pd in Consiglio comunale

I tagli al Comune hanno origine nel Governo Berlusconi. Erano conosciuti da anni e nulla e’ stato fatto per affrontarli.
I fatti: per il 2014 il taglio corrisponde per tutti i Comuni italiani a circa 6,5 miliardi e per le Province a circa 2,7 miliardi. Sono queste le somme delle cifre enormi che sono state stabilite dal Governo Berlusconi nel 2010 (DL 78/2010) e dal Governo Monti nel 2011 (Decreto Salva Italia e Spending Rewiew).
Perché Tosi fa credere i tagli attuali? Forse non lo sa, ma ad aprile abbiamo stabilito che i Comuni e le Province devono risparmiare sui contratti in essere sui servizi e sull’acquisto dei beni almeno il 5% rispetto al 2013 dando la possibilità di scegliere le modalità per ricontrattare gli accordi. Solo se non ci riusciranno, interverranno i tagli per 376  milioni per i Comuni e 563 milioni per le Province.
Siamo curiosi di vedere cosa farà Tosi, ovvero se ridurrà alcuni sprechi o farà pagare ai veronesi la sua inerzia. Dalle grida odierne, si capisce che ha già scelto.
Non c’è peggior sindaco di colui che dà la colpa ad altri per coprire le proprie azioni.
Ma se i tagli erano conosciuti già dal 2010, voluti dal Governo sostenuto dalla Lega, perché non è stato previsto come affrontarli? Ogni anno leggiamo accuse verso Roma, ma le responsabilità sono a Palazzo Barbieri.
Anche per il 2015 sono previsti tagli consistenti. Tosi li affronterà o leggeremo lo stesso articolo anche l’anno prossimo?
Nonostante tutto fosse conosciuto, Tosi non ha mai messo mano ai risparmi: consulenze, incarichi, avvocati pagati per le sue querele. Ha sempre preferito aumentare le tasse comunali e il prelievo IRPEF e sempre con la stessa tecnica: prima le urla verso Roma, poi l’aumento e, quindi, continuare con gli sprechi di sempre.
L’anno prossimo rivedremo lo stesso film.

Vincenzo D’Arienzo e Diego Zardini, deputati PD

 

«Le anime belle della sinistra, come dice il sindaco Flavio Tosi, sono le stesse che hanno fatto tornare da questo mese nelle tasche di tantissimi veronesi 80 euro delle loro tasse», dice l’on. Alessia Rotta, deputata PD, membro della Commissione Lavoro alla Camera, commentando le dichiarazioni del Sindaco di Verona Flavio Tosi in merito ai presunti tagli operati dal Govenro ai trasferimenti in favore degli enti locali. «Ricordo a Tosi che l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, con le difficoltà che ne sono seguite, e la Spending Review non hanno nulla a che fare con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi – continua l’on. Rotta – Quelle belle anime citate da Tosi, hanno invece concesso ai Comuni risorse aggiuntive per sostenere il peso del passaggio da Imu a Tasi e hanno aggiunto 1 miliardo di euro per permettere agli enti locali di tenere bassa l’imposta, più dell’Imu 2012. Tosi racconta favole ai cittadini, ma in realtà quel che non dice a loro è che la Tasi è una tassa ispirata proprio al principio federalista che gli sta tanto caro. Il Sindaco ha già scelto un’aliquota più alta del minimo quando si è trattato di pagare l’Imu nel 2012, non vorrei che ora si preparasse ad una stangata proprio con la Tasi, che dovrebbe compensare i 27 milioni mancanti dall’Imu sulla prima casa. Esiste per il Comune la possibilità di concedere detrazioni importanti per le famiglie, se questo non accadrà sarà solo a causa di questa Amministrazione. Tosi si assuma le sue responsabilità, renda il sistema fiscale cittadino più equo. Lo Stato ha già mantenuto le sue promesse».

«Sui tagli messi in atto negli assessorati – conclude la deputata PD –  come in tante azioni politiche, il Sindaco ama giocare allo scaricabarile. Un buon amministratore sa generare risparmi e tagliare gli sprechi. Non investe in spese legali per promuovere querele politiche, ma sa bene scegliere la sua squadra di assessori e collaboratori di cui alle volte ha forse trascurato il controllo e il lavoro».

Alessia Rotta, deputata PD