AGSM, bandiera bianca su Ca’ del Bue
E’ acclarata la decisione di AGSM di alzare bandiera bianca su Ca’ del Bue: l’unica preoccupazione di Paternoster e Cigolini è ormai quella di non restare col cerino in mano e trovare un capro espiatorio su cui scaricare le colpe degli anni persi a parlare del nulla. Sono evidenti fino al limite del patetico i disperati tentativi di farsi dire “no” da Venezia, in modo tale che sia la Regione a prendersi la responsabilità di stoppare il progetto dei nuovi forni.
Se questo può avere un senso all’interno di un ragionamento politico cinico e machiavellico, dal punto di vista amministrativo la exit strategy scelta è semplicemente disastrosa, perché il Comune (in cui ricomprendiamo a pieno titolo AGSM, divenuta il suo bancomat ufficiale) rischia di uscirne peggio di come ne era entrato.
Siccome i rifiuti non si smaltiscono da soli, non basta dire che AGSM sta in piedi anche senza inceneritore, ma occorre offrire un’alternativa concreta, e l’unica realistica ed efficace è la differenziata. In tutti questi anni di immobilismo Verona ha perso posizioni sia rispetto al Veneto che rispetto al resto d’Italia. La quota di rifiuti differenziati è ormai più alta a Milano che da noi (alla faccia che nelle città grandi la differenziata e il porta a porta non si potevano fare), mentre i comuni veneti ricicloni stanno per sfondare il tetto dell’80% di differenziata (vedere qui gli ultimi dati Legambiente).
Non ci può essere buona amministrazione se chi governa non si assume le proprie responsabilità. Tosi e Paternoster sono maestri nello scansarle, ma dopo 8 anni di governo della città non possono più raccontare ai veronesi che loro non c’erano o che, se c’erano, dormivano.
Michele Bertucco
capogruppo PD in Consiglio comunale
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