Consiglieri PD contro l’odg omofobo di Zelger
L’email “segreta” con la quale Zelger ha ‘bombardato’ i consiglieri che hanno votato contro il suo odg n. 426 evidenzia una modalità ed uno spirito da “crociata” che non ci appartiene e che, proprio da cattolici, riteniamo lontano dal nostro modo di pensare e di agire. Incita ad estremizzare un argomento, di per sé importante, creando nella nostra società divisioni e separatezze che come cristiani ci sentiamo di dover invece eliminare secondo quella visione di misericordia e di vicinanza che il nostro Pontefice continua ad esortare.
Anche a noi ovviamente sta a cuore la famiglia, ma non riteniamo che sia attraverso un simile odg che la stessa può essere difesa e tutelata. I compiti che questo documento vorrebbe affidare al Comune non gli sono propri e lo vedrebbero, quindi, attivo con finalità censorie su questioni morali e religiose (quali poi?) che non possono proprio coinvolgerlo, stante la sua natura laica che deve essere tutelata.
La famiglia, in realtà, è sotto attacco su altri fronti che un’amministrazione deve saper fronteggiare ed ha gli strumenti per farlo: lavoro precario, difficoltà a reperire un alloggio, mancanza di strumenti che permettano la conciliazione tra lavoro e famiglia, aperture domenicali dei negozi, pesante attività di cura per gestire contemporaneamente e in solitudine figli e genitori anziani. Gli enti locali, come i comuni, hanno come primo dovere essere promotori di politiche che aiutino la formazione di nuove famiglie e tutelino quelle che trovano oggi difficoltà economica e relazionale.
L’educazione dei figli deve essere competente ed è giusto che gli attori che vi provvedono offrano loro una visione completa della realtà, aiutandoli a comprenderla.
Se queste brevi considerazioni, sulle quali siamo sempre disposti a confrontarci seriamente, sono ritenute dal consigliere Zelger “farneticanti”, forse non ci è chiaro il senso di questo termine, che riteniamo oltremodo offensivo e che potrebbe dar luogo ad esposti di tipo anche penale. Il “mail bombing” cui siamo stati sottoposti prima del voto (per “consigliarci” il voto favorevole) e successivamente per giudicare negativamente il nostro comportamento non ha nulla di politico, e solo a questo giudizio come consiglieri riteniamo di doverci sottoporre nella e per la nostra attività consiliare. Riteniamo anche che queste azioni, legittimate e promosse da Zelger e delle quali oggi ha parlato anche il Corriere di Verona (qui l’articolo), siano censurabili e vadano sottoposte all’attenzione del Presidente del Consiglio Comunale.
I consiglieri PD
Luigi Ugoli, Fabio Segattini, Stefano Vallani