Contributi a pioggia, tempo di regolamentarli
Con il suo accalorato intervento di martedì in Consiglio comunale, il consigliere Papadia ha messo il dito in una ferita che il gruppo consiliare PD aveva già evidenziato più volte in passato, dunque l’”esame di coscienza” che il consigliere Zelger propone ai suoi colleghi della maggioranza è un atto dovuto ma non sufficiente: in tempi di ristrettezze economiche i contributi a pioggia, su discrezione del singolo assessore o del dirigente e slegati da un progetto di comprovata utilità e produttività sociale, non hanno più ragione di esistere e avallano un sistema di potere diretto a premiare elettoralmente chi lo esercita più che a diffondere buone prassi sussidiarie e di partecipazione.
E’ evidente la necessità di mettere mano alle normativa vigente con un nuovo regolamento comunale, più restrittivo. Le regole che cita l’assessore Lella sono corrette, ma risalgono agli anni Novanta, tempi di vacche grasse, e sono proprio loro ad assegnare questa insensata discrezionalità al dirigente o all’assessore di turno togliendo di mezzo ogni altro filtro. Come rivedere tali norme?
Innanzitutto istituendo l’albo comunale delle associazioni, come ha fatto la Provincia di Verona, e in secondo luogo assegnando un ruolo al consiglio comunale che attraverso le commissioni competenti dovrebbe garantire la possibilità di trasformare anche i contributi occasionali e discontinui in “mattoni” con cui portare avanti con equità progetti di concreta utilità sociale. Ma, per favore, evitiamo di aggiungere burocrazia a burocrazia. Senza creare ulteriori organismi, per quanto riguarda la parte di volontariato di sua competenza, il Comune si può appoggiare ad una realtà già funzionante, competente e di comprovata affidabilità come il Centro Servizi per il Volontariato (CSV) che gestisce già i finanziamenti regionali in alcune fondamentali aree tematiche distribuendoli alle associazioni del territorio. Il CSV promuove bandi e seleziona i progetti in base ad una seria ed oggettiva valutazione. In questa maniera anche i soldi dei cittadini veronesi possono diventare più produttivi. E non c’è nessun motivo per escludere da questa regolamentazione i contributi e le sponsorizzazioni delle aziende partecipate.
I consiglieri comunali Pd
Michele Bertucco e Luigi Ugoli