Poste Italiane, nessun taglio nelle aree montane
L’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio risponde alla lettera inviata dall’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, del cui direttivo fa parte l’on. Diego Zardini, circa le preoccupazioni in merito alla paventata riduzione del servizio postale nelle aree montane e insulari del nostro Paese. Secondo quanto riportato da Caio, la recente delibera 342/14/CONS del 26 giugno scorso dell’Autorità di Regolamentazione (AGCom), nella parte relativa ai punti di accesso alla rete postale, ha modificato i criteri di distribuzione degli uffici postali con una particolare attenzione alle località classificate come “montane e rurali” e alle isole minori. Il piano annuale degli interventi di razionalizzazione degli uffici postali, sempre secondo quanto scrive Caio, sarà pertanto definito nel rispetto dei nuovi ed ulteriori vincoli per il riassetto del modello di presidio di tali zone.
Pericolo scongiurato, quindi, almeno stando a quanto si legge nella lettera.
“Nel ringraziare il dott. Caio per la risposta – dicono in una nota i componenti dell’Intergruppo – esprimiamo soddisfazione per la rassicurazione fornita circa il rispetto della delibera dell’AGCom. Spogliare le aree montane e rurali anche dei presidi postali, in aggiunta a tutte le altre problematiche legate alla mobilità, all’orografia e al tessuto socioeconomico di quei territori, avrebbe di certo aumentato il trend di spopolamento che con fatica cerchiamo di arginare attraverso provvedimenti mirati. Il servizio universale erogato sull’intero territorio nazionale è una condizione che deve essere garantita a tutti i nostri cittadini e siamo certi che un’azienda come Poste Italiane abbia gli strumenti adeguati per stare sul mercato senza venir meno agli obblighi contratti con lo Stato”.