Apertura domenicale, basta annunci
Ogni volta che si apre una questione economica o sociale a Verona, invece di ragionare insieme e cercare confronto per individuare soluzioni possibili, posizioni comuni o ridurre le differenze, tutto si rimanda agli annunci e ai contro-annunci.
Per tutti la cosa più importante é il risultato mediatico: una conferenza stampa o una passerella televisiva che regolarmente provocano una contro-reazione mediatica. In questo modo è stato affrontato a Verona un tema importante come l’apertura domenicale dei negozi, che coinvolge imprese commerciali, lavoratori e cittadini.
Non voglio individuare colpe, ma la politica, le istituzioni, le rappresentanze sociali ed economiche devono ritrovare lo spirito del confronto e della discussione per cercare alte sintesi. Il rischio è un continuo scivolare verso la demagogia e il populismo, che molti danni hanno causato al nostro Paese, soprattutto nell’ultimo ventennio caratterizzato da una politica fatta troppe volte di annunci e slogan ad effetto.
Non sono per reclamare l’ennesima cabina di regia, che rimanda ad un’immagine di inutilità, né tanto meno penso ai continui snervanti tavoli di concertazione frutto di una stagione superata; ma penso che si possano, anzi si debbano aprire dei confronti snelli e operativi tra le parti interessate, anche nel caso di questo tema delle aperture domenicali degli esercizi commerciali.
Penso che, nel caso specifico, la Camera di Commercio potrebbe aprire un tavolo di confronto tra le istituzioni e la politica e le diverse categorie economiche e sociali presenti nell’organismo di rappresentanza della Camera di Commercio e coinvolte nel provvedimento.
Può darsi che alla fine ognuno rimanga sulle proprie posizioni, ma certamente il confronto concreto e non superficiale consentirà a tutti di ascoltare le ragioni degli altri, acquisire un quadro informativo più generale e probabilmente ridurre le differenze o assumere impegni comuni.
Un confronto non superficiale, senza finalità mediatiche, ma un impegno di lavoro serio anche con la presenza di esperti che possano contribuire a farci ragionare sui fatti e sui contenuti.
Certo ci vuole impegno, studio, preparazione, ma se la politica, le istituzioni e le rappresentanze in generale non tornano ad approfondire i temi, ad applicarsi con competenza, saremo tutti travolti e i cittadini si affideranno sempre di più alle semplificazioni e alle posizioni sempre più corporative e radicali e la nostra Italia sarà sempre più ingovernabile.
Gianni Dal Moro
deputato del Partito Democratico