Sulla legalità in città si fa troppo poco
L’operazione della Guardia di Finanza contro le presunte attività illecite di una cosca di Rosarno conferma che i tentacoli della malavita organizzata possono raggiungere anche il nostro territorio, il quale ha un ruolo ben preciso all’interno dei disegni criminosi di questo genere. Tale rischio tuttavia è sempre stato sottovalutato, quando non apertamente deriso, dal Sindaco del capoluogo, sebbene segnali di preoccupazione non manchino anche all’interno delle mura scaligere: propri ieri ho chiesto di essere aggiornato dagli uffici comunali sulla questione del mancato rilascio della certificazione antimafia alla Soveco. Visto il lungo tempo ormai trascorso, l’impossibilità di produrre il documento, se confermata, dovrebbe automaticamente comportare l’estromissione dell’azienda dagli appalti in cui è coinvolta, in particolare quello del filobus.
Non giova nascondere la testa sotto alla sabbia neanche in riferimento all’altro allarme lanciato appena pochi giorni fa dal procuratore capo Mario Giulio Schinaia, relativo alla crescita dei reati contro la pubblica amministrazione. Pure su questo fronte gli anticorpi prodotti dall’amministrazione sono stati pochissimi: come avevamo previsto, l’operazione trasparenza sugli atti amministrativi finiti nel processo contro l’ex vicesindaco Vito Giacino si è arenata ancor prima di partire. Il tema della legalità non è altra cosa rispetto quello della buona amministrazione. Chiediamo più attenzione verso tutti i fronti rischio e che non vengano sottovalutati i segnali di pericolo in essere.
Michele Bertucco, capogruppo PD in Consiglio comunale di Verona