Parità di genere, primo ricorso nel veronese

Pubblicato da il 4 Marzo 2015 0 Commenti

La campagna donne #fuoridalcomune, lanciata un mese fa dalla Conferenza delle Donne Democratiche di Verona per il rispetto delle nuove regole sul riequilibrio di genere nelle amministrazioni locali, è già entrata nel vivo: il 26 febbraio scorso una rappresentanza di democratiche ha dato vita ad un ‘presidio silente’ presso il Consiglio comunale di Zevio, uno dei sette Comuni del veronese che disattendono le prescrizioni per quanto riguarda la composizione della giunta comunale (la legge Delrio, entrata in vigore nell’aprile 2014, prevede per le giunte comunali una presenza non inferiore al 40% del genere meno rappresentato, in questo caso quello femminile). Nelle stesse ore veniva notificato ricorso al Tar, a firma degli avv.ti Stefania Sartori e Fausto Scappini,  sottoscritto da alcune cittadine di Zevio e sostenuto, oltre che dalla Conferenza delle Donne Democratiche, anche dal Partito Democratico di Verona, dai consiglieri regionali PD e dai parlamentari veronesi PD.

In breve: la giunta di Zevio è composta da 4 uomini (più il Sindaco) e una sola donna. Carte alla mano, l’ultimo ‘rimpasto’ avrebbe invece dovuto vedere la nomina di due donne, che avrebbero portato il rapporto di genere a 4:2 (si conta anche il Sindaco).

“Il Sindaco Diego Ruzza ha giustificato l’esclusione della seconda donna con il pretesto che in Consiglio ne era rimasta soltanto una, Giorgia Vesentini, rappresentante  dell’opposizione – spiega Valeria Pernice, portavoce della Conferenza della Donne di Verona – ma questo è ininfluente dal momento che, come è noto e come espressamente previsto dallo statuto del Comune, per formare la giunta i Sindaci possono scegliere anche persone esterne al Consiglio”.

“Sul punto”, sottolinea Valeria Pernice, “ha già avuto occasione, per quanto appreso dalla stampa, esprimersi il TAR Calabria, che ha azzerato 4 giunte per palese inferiorità numerica femminile. In Italia, dai dati riportati da una ricerca, pare ci siano ben 1182 amministrazioni non in regola, il che è allarmante e potrebbe far nascere degli interrogativi anche sulla legittimità di queste giunte, che in teoria non sono in regola”.

Al fine di rendere più agevole l’applicazione della Legge Delrio, non costringendo le singole cittadine a dover chiedere il rispetto della stessa tramite la proposizione di un ricorso al TAR, con tutte le successive conseguenze, anche in termini economici, la parlamentare Alessia Rotta sta lavorando ad un subemendamento da portare in discussione alla Camera.

Proprio Giorgia Vesentini è una delle sottoscrittrici del ricorso: “La mia non è stata una decisione presa a cuor leggero – spiega la consigliera dell’opposizione – vi sono stata quasi costretta dall’atteggiamento di estrema chiusura della maggioranza che allo scorso Consiglio Comunale del 26 febbraio si è rifiutata perfino di mettere in discussione una mia mozione in cui invitavo la giunta a considerare la possibilità di agire in autotutela revocando la nomina maschile”.

“Con questa iniziativa vogliamo dunque dare un segnale forte a tutti i Comuni che ancora non si sono adeguati – conclude Pernice –  ma anche nei confronti delle aziende pubbliche che presto andranno al rinnovo delle cariche”.

Le aziende partecipate che, come quelle del capoluogo, andranno a rinnovo in primavera saranno interessate dalla legge Mosca-Golfo introdotta nell’agosto 2012, la quale prevede che il consiglio di amministrazione delle aziende pubbliche locali debba essere composto da almeno 1/5 del genere meno rappresentato, con quote in aumento al 2° e 3° rinnovo.

Presente anche Annamaria Bigon, Sindaca di Povegliano Veronese, nonché candidata del PD alle prossime elezioni regionali, che sul tema può vantare di essere stata una delle prime amministrazioni del veronese che ha costituito la propria giunta con il maggior numero di componenti femminili, sottolineando come la partecipazione e presenza di entrambi i generi anche nelle Amministrazioni dà equilibrio e permette scelte nell’interesse e nel rispetto dell’intera cittadinanza.

Tira le somme il segretario provinciale PD Alessio Albertini: “Il Partito Democratico di Verona è al fianco della Conferenza delle Donne Democratiche nella battaglia per la puntuale applicazione della legge Delrio. Nella provincia di Verona ben sette amministrazioni (Salizzole, Veronella, Isola Rizza, Oppeano, Pastrengo, Zevio, Monteforte) hanno una giunta comunale che non rispetta la quota del 40% di genere prevista dalla legge. Il deposito del ricorso al TAR per il riequilibrio della Giunta Comunale di Zevio vuole essere simbolo evidente di una battaglia non ideologica, ma di sostanza, perché la presenza delle donne negli organismi dirigenti deve essere assicurata e resa effettiva laddove non avvenga spontaneamente. Anche attraverso azioni come questa potrà crescere e maturare finalmente nel nostro Paese una mentalità finalmente in grado di superare la discriminazione di genere”.