L’ufficio turistico è aperto a singhiozzo, ma Corsi i soldi li ha
E così, grazie al buon cuore dell’assessore Corsi, l’ufficio turistico resterà aperto altri due mesi… come se l’apertura a singhiozzo fosse una soluzione degna della terza città turistica italiana. Capiamo la goduria dell’assessore nell’assicurarsi un taglio del nastro ogni 60 giorni, tuttavia andando a spulciare tra i numeri del bilancio comunale si scopre che i soldi per un’operazione strutturale non mancherebbero.
Dalla sola imposta di soggiorno il Comune ha incassato più di 5 milioni di euro negli ultimi 3 anni, precisamente 870.473,52 euro nel 2012; 2.272.117,55 euro nel 2013 e 2.257.782,40 euro nel 2014. Gli introiti del settore Turismo del Comune ammontano invece a 512.200 euro nel 2014, con previsione di raddoppiarli nel 2015 (nel bilancio di previsione sono iscritti per 1.112.200 euro) a fronte di spese pari a soli 320.000 euro, in gran parte riconducibili all’aggio riconosciuto ai distributori della Verona Card. Non da ultimo ci sono i ticket sui bus turistici: nel 2014 Amt ne ha emessi 22.500 per un incasso di 884.676,46 euro, cifra che nel 2015, sempre secondo le previsioni, dovrebbe salire a 935.000 euro.
Comprendiamo le difficoltà finanziarie dei Comuni, ma non sarebbe sbagliato trattare gli introiti derivanti dal turismo come si fa con le multe per violazione del Codice della strada, ossia obbligare a reinvestire nel settore una quota considerevole di quanto incassato. In questo modo sarebbe possibile non solo tenere aperto l’ufficio turistico, ma anche sostenere le attività di promozione e finanziare qualche bell’intervento di recupero su monumenti minori, pensiamo ad esempio alla torre del Gardello o alla torre Pentagona. Quanto al personale, con tutto quello in esubero alla Provincia di Verona, è davvero impensabile trovare qualcuno disposto a tenere aperto l’ufficio informazioni turistiche?
I consiglieri comunali PD
Fabio Segattini e Orietta Salemi