Razionalizzazione partecipazioni comunali: nuovo sollecito
Con nota del 31 agosto 2015 gli uffici comunali sono tornati a sollecitare il Consiglio comunale affinché discuta e deliberi sul Piano di riorganizzazione delle aziende partecipate, così come previsto dalla legge di stabilità 2015 in merito al contenimento della spesa pubblica e il buon andamento dell’azione amministrativa.
A differenza di molti altri comuni veronesi e della stessa Provincia scaligera, che hanno già adempiuto all’obbligo individuando le partecipazioni non più strategiche, il comune capoluogo è in fortissimo ritardo. La proposta di razionalizzazione, di competenza del Sindaco, sarebbe dovuta pervenire entro marzo 2015, ma è stata licenziata dalla giunta soltanto il 9 luglio scorso. L’argomento era stato poi calendarizzato per il Consiglio del 16 luglio, ma la seduta era terminata senza esaurire l’ordine del giorno. Nel tentativo di superare l’inerzia dell’amministrazione, come gruppo consiliare PD avevamo mandato una diffida al Presidente del Consiglio chiedendo che l’argomento venisse trattato nella seduta del 30 luglio la quale, invece, è stata interamente dedicata alla questione del Pua Esselunga.
Tutti questi ritardi sono già stati oggetto di due diverse richieste di chiarimenti da parte della Corte dei Conti, rispettivamente del 24 giugno e del 7 agosto.
Politicamente i ritardi sono la coda di paglia di un’amministrazione che predica bene e razzola male: nel momento in cui le si dà la possibilità di mettere ordine nella giungla di società, aziende e aziendine così da migliorare l’efficienza dei servizi e di rafforzare le poche aziende davvero strategiche in vista della competizione su mercati sempre più aperti e impegnativi, essa continua a trattare le partecipazioni comunali come il giardinetto di casa. Salvo poi lamentarsi che l’aeroporto (amministrato come è stato amministrato finora) viene declassato o che le autostrade (per anni una vacca da mungere) siano nel mirino di gruppi stranieri.
Il Piano di razionalizzazione non è un adempimento burocratico, come la giunta sembra intenderlo, al contrario è una possibilità di rilancio per tagliare col passato e mettersi alle spalle i vecchi vizi della politica locale perfettamente illustrati nella relazione Cottarelli dell’agosto 2014 da cui, lo ricordiamo, discendono le norme in oggetto.
I consiglieri comunali PD
Michele Bertucco e Fabio Segattini