Diamo voce ai cittadini nella gestione locale della sanità

Pubblicato da il 22 Settembre 2015 0 Commenti

Il progetto di Legge Regionale n° 23, in questi giorni in discussione presso la 5a Commissione Consiliare,  che istituisce la cosiddetta Azienda Zero e stabilisce nuove dimensioni territoriali per le Aziende Ulss, rappresenta per la giunta Zaia il tentativo di  imprimere una forte accelerazione alla razionalizzazione e alla semplificazione dell’organizzazione del  sistema sanitario veneto nell’ottica di ottenere una gestione semplificata e più efficiente delle complesse attività che forniscono ai cittadini le prestazioni socio-sanitarie previste dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale).

Di per sé la prospettiva indicata non può che essere vista con favore, in quanto interviene su uno dei maggiori punti critici della pubblica amministrazione del Veneto ed è stata oggetto di dure polemiche tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’allora governatore uscente Zaia, accusato di mantenere in vita, unico in Italia, ben 21 Ulss (anche tre per provincia). La riduzione del numero delle Aziende Sanitarie è nel programma elettorale del Partito Democratico utilizzato alle ultime elezioni regionali.

Però c’è un però…

Nel progetto di legge regionale, oltre alla riduzione del numero delle ULSS a una per provincia, c’è anche la previsione della cosiddetta “Azienda Zero”. Questa struttura, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe:

Art. 2 – Funzioni dell’Azienda Zero.
1. L’Azienda Zero svolge funzioni di programmazione e attuazione sanitaria e socio-sanitaria, coordinamento e governance delle Aziende ULSS e degli altri enti del Servizio sanitario regionale (SSR),omissis... L’attribuzione delle attività di natura gestionale all’Azienda Zero determina il venir meno delle corrispondenti competenze delle Aziende ULSS e degli altri enti del SSR.
2. Rientrano nella competenza della Azienda Zero, in particolare: …
omissis...
b.
la programmazione finanziaria della sanità regionale nel rispetto dei vincoli posti dalla Giunta regionale e dal Consiglio regionale; c. la determinazione degli obiettivi dei Direttori delle Aziende ULSS e degli altri enti del SSR;
d. la programmazione,
la governance e le politiche relative: • agli acquisti; • alle risorse umane e tecnologiche nonché agli investimenti; • alla formazione del personale del SSR; • all’autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie; omissis…
g. ì sistemi e i flussi informativi, il sistema di auditing e il controllo intemo; h. i…

(testo tratto direttamente dal  progetto di legge regionale n°23 del 26 06 2015)

Come si può chiaramente intuire dalla lettura del testo, si tratta di una mossa politica tendente a svuotare quasi del tutto le attribuzioni e i poteri dei direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali per trasferire tutte le facoltà decisionali in termini di programmazione e di spesa (”governance” del personale compresa) nelle mani del direttore generale dell’Azienda Zero. Questi è ovviamente nominato dal Governatore, cioè da Zaia stesso.

Mi rendo perfettamente conto che gli argomenti trattati sono di non facile comprensione e ostici per i non addetti ai lavori, tuttavia occorre considerare la grandissima rilevanza sociale ed economica del settore:

  1. Tutti i veneti usufruiscono di prestazioni socio-sanitarie
  2. Il settore assorbe circa tre quarti del bilancio regionale (17.415.432.867,82 il bilancio di previsione 2015)
  3. Il settore dà lavoro a diverse migliaia di persone tra dipendenti e l’indotto (più di seimila i soli dipendenti delle attuali ULSS veronesi)

Inoltre il D.Lgs 30 dicembre 1992 n° 502 e successive modifiche ed integrazioni, così come le Leggi Regionali del Veneto n° 56 del 1994 e n° 11 del 2001, stabilisce il pieno coinvolgimento dei Comuni e delle Comunità  nella “Programmazione locale Socio-Sanitaria”. Tale coinvolgimento viene messo in atto attraverso appositi organi istituzionali previsti dalla Legge: la Conferenza Regionale Permanente per la Programmazione Sanitaria e Socio-Sanitaria, la Conferenza dei Sindaci, l’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e il Comitato dei Sindaci di Distretto.

A questo punto, di fronte al tentativo di creare questa “Azienda Zero” e sottrarre al controllo locale una così grossa porzione di potere decisionale accentrandolo nelle mani di pochissime persone (in pratica il Governatore e il Segretario Generale alla Sanità), benissimo hanno fatto e fanno ad opporsi i nostri consiglieri regionali ed i sindaci del territorio: diamo voce ai cittadini nella gestione locale della sanità!

Marco Rasetti
gruppo di lavoro Sanità e Sociale PD Verona