Incendio a Cà del Bue: rischio segnalato un mese fa
L’odierno incendio a Cà del Bue, che le prime notizie descrivono come “circoscritto al capannone contenente rifiuti già triturati”, sembra drammaticamente rispondere all’indolenza e all’insolenza dell’assessore Enrico Toffali che il 29 ottobre scorso in Consiglio comunale, di fronte alla mia domanda di attualità riguardante la segnalazione (documentata) di un inconsueto accumulo di cdr stoccato nei capannoni di Cà del Bue, ebbe a dire: “Dottoressa, io non sono mica in grado di sapere che cosa succede se prende fuoco. E se prende fuoco l’ospedale? E se salta per aria la Fro? Sarà un incendio che potrebbe anche essere domato in un minuto e mezzo perché gli impianti antincendio sono funzionanti e a norma. E’ un timore che tutti abbiamo e un auguro che tutti ci facciamo che non si incendi Cà del Bue”.
Ma io mi chiedo: Verona si merita amministratori così, che nemmeno difronte ad una segnalazione documentata da una foto (“Io non sono in grado di apprezzare il quantitativo di rifiuti esposti nella diapositiva” disse Toffali) si sforzano di saperne di più ma preferiscono affidarsi ai santi o alla fortuna?
Il rischio che avevo esposto non era certo campato per aria, visto che negli ultimi mesi sul nostro territorio sono andati a fuoco, per cause ancora da accertare, non uno ma ben sette impianti di trattamento dei rifiuti. Ora chiedo di aprire una indagine interna per verificare le quantità di rifiuti riferite in Consiglio dall’assessore e le motivazioni dell’accumulo a cui l’assessore aveva negato risposta.
Per gli amanti del genere surreale, a partire al minuto 42 di questo video si può prendere visione del confronto avvenuto in Consiglio.
Elisa La Paglia
consigliera comunale PD