Scompensi elettrici a Isola della Scala: il Governo intervenga, Enel risarcisca

Pubblicato da il 15 Dicembre 2015 0 Commenti

“Non è accettabile che accadano fatti come quelli di via Rimembranza”. Così Alessandro Meneghelli, segretario del circolo PD di Isola della Scala e consigliere comunale di opposizione. “Come è normale che sia, tra i residenti prevale un diffuso stato di disagio e di paura, anche in ragione del fatto che l’Enel non riesce a dare le necessarie spiegazioni che potrebbero chiarire il quadro. Sembra anche una beffa”.

“E’ necessario offrire tutti gli elementi cognitivi al Comune e alla popolazione affinché si possano affrontare situazioni simili” aggiunge Chiara Chiappa, consigliere comunale di Isola Bene Comune. “Come isolani chiediamo a gran voce quali sono le ragioni tecniche e organizzative alla base dello sbalzo di tensione che per ben due volte ha provocato danni ad abitazioni e attività economiche” chiedono Meneghelli e Chiappa.

I fatti ora sono sul tavolo del Ministro per lo Sviluppo Economico. Con un’interrogazione parlamentare, il deputato PD Vincenzo D’Arienzo ha chiesto le ragioni per le quali l’Enel non abbia avviato un immediato e costante contatto con la popolazione interessata al fine di fornire utili spiegazioni e, quindi, affrontare il diffuso stato di paura presente in tutto il Comune di Isola della Scala e quale impegno intende assumere il Ministro affinché siano avviate nel più breve tempo possibile le procedure per il pieno e completo risarcimento dei danni provocati, materiali ed immateriali, quali siano gli eventuali ostacoli da rimuovere in questo contesto e come si intende affrontarli.
Aggiunge D’Arienzo: “E’ doveroso per l’Enel fornire un servizio essenziale nella piena sicurezza e, pertanto, appare paradossale che in un’epoca in cui la concorrenza sulle fonti di energia dovrebbe favorire la migliore qualità del servizio, accadano fatti simili che danneggiano anche l’immagine del Paese atteso che l’Enel è nella convinzione generale riconducibile all’apparato statale, ancorché non sia così nei fatti. Per questo ritengo doveroso moralmente e giuridicamente risarcire i danni provocati dal disservizio la cui responsabilità del fornitore appare chiara”.