Agec, odissea senza fine. Il PD: “Mettere l’azienda sul binario del rilancio”
L’estrema incertezza amministrativa, unita alle nuove sanzioni penali comminate in primo grado di giudizio che per la prima volta toccano anche il consiglio di amministrazione e un consigliere comunale, raccontano di Agec come di un’azienda incapace di risollevarsi dal fango in cui l’avevano precipitata le inchieste sulle mense scolastiche. Pur avendo finito di ammortizzare il colossale debito che era stata costretta ad assumere per volontà della prima amministrazione Tosi per l’acquisto delle farmacie comunali (in realtà una semplice partita di giro per coprire i buchi del bilancio comunale) all’orizzonte non si vede ancora una strategia in grado di rilanciare l’azienda in quella che sarebbe la sua mission originaria: affrontare l’emergenza abitativa a Verona. L’iniziativa collaterale della Fondazione Scaligera per la Casa, istituita qualche anno fa per cercare di supplire alla forzata inoperatività dell’azienda titolare, non ha mai dato i frutti sperati. E ancora oggi si continua a parlare del ruolo di Agec nell’ambito di un fumoso progetto di grande holding comunale più interessato alla gestione dell’immenso patrimonio immobiliare di cui Agec dispone che alla risoluzione dei problemi quotidiani dei veronesi.
Chiediamo dunque di fare chiarezza e trasparenza su tutti i nodi che restano tuttora irrisolti, comprese le contestazioni sulla nomina dell’attuale direttore generale, e di provvedere subito a dare all’azienda un obiettivo di rilancio.
Per il gruppo consiliare comunale PD
Michele Bertucco e Fabio Segattini