Emergenza smog, dopo le misure “dimostrative” avanti con quelle strutturali

Pubblicato da il 22 Dicembre 2015 0 Commenti

Dopo l’avvio della bella iniziativa dei bus gratuiti durante i week natalizi, è giunto, a nostro avviso, il momento di cominciare a lavorare assieme a Provincia e Regione sulle famigerate “misure strutturali” anti inquinamento. In questi giorni i cittadini hanno potuto toccare con mano la possibilità dell’alternativa al mezzo motorizzato privato, ma da questa iniziativa, dichiaratamente emergenziale e dimostrativa, di più non si può ottenere. Tenendo conto dello spostamento della centralina dal Cason al Giarol Grande, i superamenti dei limiti di Pm10 raggiungono quota 85 dall’inizio dell’anno contro il massimo di 35 previsto per legge. Di più del 2014 e di più del 2013. Con 18 superamenti su 20 giorni (bollettino Arpav di oggi, dati riferiti a ieri) e con picchi fino a 129 microgrammi, dicembre si sta confermando un mese nero per la salute dei cittadini veronesi. Non è andata meglio a novembre quando i superamenti sono stati 22 (il peggior novembre dal 2009). La responsabilità di portare avanti, con atti concreti, un modello di mobilità più sostenibile ricade in capo ai singoli Comuni veronesi che nel tavolo tecnico zonale provinciale e in quello regionale del 30 dicembre a Venezia trovano i loro naturali luoghi di coordinamento. Le idee devono necessariamente andare oltre al pannicello caldo del blocco delle nokat, occorre fare scelte condivise in materia di risparmio energetico, di urbanistica a basso consumo di suolo e di mobilità sostenibile. La situazione attuale dell’aria irrespirabile non è frutto di una straordinaria convergenza atmosferica ma il risultato di anni di menefreghismo politico che, a partire dal livello regionale, hanno portato a buttare centinaia di milioni di euro per incentivare il traffico motorizzato privato a scapito di soluzioni trasportistiche più convenienti e meno impattanti.

I consiglieri comunali PD Verona
Michele Bertucco e Stefano Vallani

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