Smog: per evitare misure drastiche occorrono interventi strutturali
Dopo la bella iniziativa dei bus gratuiti durante i weekend natalizi, e dopo la tregua a cavallo del Natale, quando nessun superamento è stato registrato dalle due centraline cittadine, a nostro avviso è arrivato il momento di cominciare a lavorare assieme a Provincia e Regione alle famigerate “misure strutturali” anti inquinamento.
In questi giorni i cittadini hanno potuto toccare con mano la possibilità dell’alternativa al mezzo motorizzato privato, ma da questa iniziativa, dichiaratamente emergenziale e dimostrativa, di più non si può ottenere. Senza tener conto della decina di giorni persi per lo spostamento della centralina dal Cason al Giarol Grande, i superamenti dei limiti di Pm10 hanno ormai raggiunto quota 88 dall’inizio dell’anno. Per evitare di prendere decisioni drastiche, come Milano e Roma che hanno decretato sostanziali blocchi del traffico, occorre passare il prima possibile ai fatti concreti.
La responsabilità di portare avanti un modello di mobilità più sostenibile ricade in capo ai singoli Comuni veronesi che nel tavolo tecnico zonale provinciale e in quello regionale del 30 dicembre a Venezia trovano i loro naturali luoghi di coordinamento. Le idee devono necessariamente andare oltre al pannicello caldo del blocco delle nokat, occorre fare scelte condivise in materia di risparmio energetico, di urbanistica a basso consumo di suolo e di mobilità sostenibile.
La situazione attuale dell’aria irrespirabile non è frutto di una straordinaria convergenza atmosferica, ma il risultato di anni di menefreghismo politico che, a partire dal livello regionale, hanno portato a buttare centinaia di milioni di euro per incentivare il traffico motorizzato privato a scapito di soluzioni trasportistiche più convenienti e meno impattanti.
Michele Bertucco e Stefano Vallani
consiglieri comunali Verona