Fondazione Arena: rilancio passaggio obbligato
“Con l’annuncio dell’arrivo di una ‘lady di ferro’ alla gestione del personale la dirigenza di Fondazione Arena mostra di saper suonare un’unica nota, quella dei tagli”. Così il capogruppo comunale PD Michele Bertucco, che continua: “Il tema però è anche e soprattutto quello del rilancio, passaggio che chiama a misurarsi in maniera critica e pragmatica con le scelte strategiche, a partire dal rapporto tra lirica ed extra-lirica, su cui il Sindaco ha una posizione molto poco condivisibile ritenendo che la lirica sia morta, passando per le nuove attività inaugurate in questi anni dal Sovrintendente, con ovvio riferimento al museo Amo. Sul fronte dei costi, invece, è prioritario riprendere il dialogo con i rappresentanti dei lavoratori. L’accordo con i sindacati, del resto, è previsto dalla stessa Legge Bray su cui il Sindaco, dopo averne più volte negato la necessità, si è alla fine appoggiato”.
“Non ci si accontenti di sopravvivere – incalza la consigliera Elisa La Paglia – di rilancio si deve parlare e, adesso che l’amministrazione si è un poco schiarita le idee dopo la magra figura rimediata all’ultimo consiglio straordinario, dove Sindaco e Sovrintendente sono venuti del tutto impreparati, sarebbe il caso di farlo con i lavoratori in una sede apposita come la commissione consiliare. A livello dirigenziale la Fondazione soffre di gravissimi problemi che investono la promozione, l’organizzazione del lavoro artistico e la valorizzazione delle professionalità interne nel settore delle produzioni scenografiche. Chiunque arrivi a Verona per mettere le mani in questo nodo dovrebbe trovare una città coesa e consapevole di come vuol rilanciare la Fondazione Arena”.