Fondazione Arena: non è sempre colpa d’altri
Chi oggi invoca “serietà e obiettività” per la Fondazione Arena scaricando le colpe del disastro sulle passate gestioni, fino a ieri assicurava di aver messo in sicurezza i conti e dava dei “tafazzisti” a chiunque osasse criticarne l’operato. Di più, nel presentare i risultati della stagione 2013, quella del Centenario sprecato, Girondini era arrivato ad autocandidarsi al Nobel per l’Economia per il modo in cui, a suo dire, era riuscito a tenere in ordine i conti (salvo poi scoprire che il pareggio di bilancio era stato raggiunto per mezzo di un artificio contabile). E’ da questa situazione di incapacità, superficialità e bullismo istituzionale che dobbiamo uscire se vogliamo sperare di restituire un futuro alla Fondazione Arena.
La posizione del PD è molto semplice: speriamo tutti nell’avvio di una nuova stagione nelle relazioni sindacali, tuttavia chi, come Girondini, ha sbagliato, deve prendere atto del suo fallimento e lasciare il posto a persone più autorevoli e capaci di affrontare la delicata fase di risanamento e rilancio che abbiamo difronte.
Sono gli stessi dati rilasciati dalla Fondazione a smentire ogni pretesto giustificatorio: se il deficit è cresciuto molto più fretta della pluriannunciata riduzione del Fus, significa necessariamente che qualcosa non ha funzionato. Ma se, come affermano Tosi e Girondini, il problema non sta nel costo del lavoro, mantenutosi sostanzialmente stabile, vuol dire che il problema è nel manico, cioè nella mancanza di visione e strategia industriale, nei conseguenti sprechi di risorse e nell’incapacità di investire e di promuovere adeguatamente uno dei massimi patrimoni della città di Verona, la stagione Lirica.
Michele Bertucco e Eugenio Bertolotti
consiglieri comunali PD