Piscina Belvedere, debiti e disservizi: problemi solo gestionali o anche strutturali? Fare chiarezza
292 mila euro di arretrati e numerosi disservizi: ecco, in evidente ordine di importanza, i fattori che hanno portato alla revoca della concessione delle Piscine Belvedere così come emerge dalla determina dirigenziale in allegato. Restano però ancora un mistero le dinamiche che hanno portato all’incancrenirsi della situazione. Ora tutti dicono di essersi “attivati” per tempo, fatto sta che finora non è stato impossibile trovare riscontri di tale febbrile attività: da maggio chiediamo di vedere le relazioni di controllo che da contratto la società gestrice è tenuta a redigere annualmente annotando tutte le criticità riscontrate e le conseguenti soluzioni adottate; mancano i verbali della locale azienda sanitaria sul controllo delle acque che, viste le criticità note, sarebbe stato opportuno ordinare; in Consiglio di Circoscrizione il caso non è mai stato portato dal presidente Spada che pure dice di avere informato gli assessori comunali.
E’ pertanto opportuno chiarire se, oltre alle evidenti inadempienze del gestore, che da quando è subentrato a seguito di cessione di ramo d’azienda (settembre 2014-marzo 2015) risulta non aver mai pagato nessun canone, non ci siano anche problemi di natura strutturale relativi a impianti, controlli o condizioni contrattuali che potrebbero inficiare anche una nuova assegnazione. Ricordiamo che le piscine Belvedere riaprirono nel 2010 dopo 4 anni di chiusura a seguito di un intervento costato 1,3 milioni di euro. La nuova battuta d’arresto non può essere di consolazione agli utenti che avevano segnalato i disservizi e che ora dovranno cercare soluzioni alternative fuori dalla Circoscrizione in vista dell’imminente ripresa della stagione natatoria a settembre.
I consiglieri Pd
Eugenio Bertolotti, Comune di Verona
Giorgio Furlani, Sesta Circoscrizione