Traforo, chiesta un’ulteriore proroga, continua la tattica dilatoria

Pubblicato da il 12 Ottobre 2016 0 Commenti

Scaduto anche l’ultimo ultimatum del Sindaco lo scorso 5 ottobre, il concessionario del Traforo delle Torricelle ha chiesto una nuova proroga, questa volta almeno fino alla fine dell’anno in corso, giustificando il tutto con la necessità di “dare tempo” ai nuovi proprietari dell’autostrada Serenissima, gli spagnoli di Abertis, di “valutare” la proposta di project financing. A sostegno della richiesta, attualmente al vaglio degli stessi uffici comunali che si erano già pronunciati per la chiusura del procedimento e l’escussione della fidejussione, il concessionario allega una generica lettera del direttore generale dell’A4 Holding che suona come un educato “le faremo sapere”.

Siamo al grottesco: che cosa dovrebbero valutare gli spagnoli della Serenissima e che cosa si attende da loro il concessionario? I 54 milioni del ventilato contributo dell’autostrada non possono in ogni caso venire impiegati per ridurre i costi dell’infrastruttura principale. La speranza, poi, che arrivi il grande gruppo industriale a togliere a tutti le castagne del fuoco è semplicemente mal riposta: per essere chiari, se qualcuno vince un concorso, non può mandare poi a lavorare un altro, anche se magari è più bravo di lui.

L’intento è palesemente dilatorio: i fatti dicono che l’opera è stata assegnata e affidata nel marzo 2013 al raggruppamento temporaneo di imprese che fa capo a Technital. Il progetto originario è stato giudicato non bancabile dagli istituti di credito. La proposta alternativa di traforo a due tempi è stata giudicata non rispondente ai termini del bando. In tutta questa faccenda la cosa più grave è che l’amministrazione continua a concedere sottobanco proroghe ad un procedimento che formalmente è nel limbo da più di tre anni e mezzo. E si rifiuta di ritirare il denaro della fidejussione versata a garanzia dell’impegno sottoscritto.

Il capogruppo comunale Pd
Michele Bertucco