Piano di rilancio dell’aeroporto: “Houston, abbiamo un problema”
L’altolà del Sindaco alle pretese di Save di salire ulteriormente nella proprietà del Catullo ci conferma quanto già sapevamo in merito all’indeterminatezza di un Piano Industriale proposto dal partner privato che solo poche persone conoscono in quanto ufficialmente secretato. In virtù del rapporto privilegiato che un Sindaco deve avere con i vertici del Catullo e di Aerogest, l’altolà ci dice anche che, al di là dell’ottimismo di facciata, le preoccupazioni in merito alla validità e all’efficacia della strategia di rilancio per il nostro scalo sono più che fondate e che il rischio di marginalizzazione del nostro aeroporto è reale e immanente.
Come meticolosamente illustrato anche dagli uffici comunali sulla base della documentazione disponibile, gli investimenti “pesanti” e strategici che Save aveva garantito sono ben al di là da venire e non sono stati centrati nemmeno i risultati di bilancio promessi.
Non è inutile ribadire che a nostro parere si è commesso un grave errore strategico nell’aver fatto entrare il partner industriale attraverso un percorso opaco e contorto anziché tramite la gara europea che certamente poteva fornire alla città e al suo scalo maggiori possibilità di tutela.
Detto ciò, di certo ora occorre cambiare registro per non rischiare di venire stritolati tra la prospettiva di morire lentamente di inedia o finire a giocare il ruolo di piccolo aeroporto marginale rispetto a Venezia e Treviso.
Occorre mettere gli uffici comunali e il Consiglio nelle condizioni di poter verificare le promesse fatte e di conoscere cosa sta accadendo all’interno della stessa Save per permettere agli amministratori di fare le scelte più opportune per il futuro della città.
Consiglieri comunali Pd Luigi Ugoli e Fabio Segattini