La Camera di Commercio finanzi la Fondazione Arena
La Camera di Commercio di Verona ha chiesto nel 2016 alle aziende associate l’aumento del diritto annuale del 20% di quello ordinariamente stabilito.
L’aumento facoltativo del diritto annuale è previsto dalla Legge e deve essere finalizzato per progetti specifici presentati dal sistema economico.
In futuro, però, con la riforma della normativa di settore, le Camere di Commercio non avranno più questa facoltà, in quanto è stato osservato che da eccezione era ormai diventata una regola.
Il provvedimento di riforma è attualmente in discussione sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica e sono in corso anche le audizioni per valutare bene la scelta da fare.
Il Presidente della Camera di Commercio di Verona è stato invitato dalla Commissione specifica al Senato lo scorso 4 ottobre e ha depositato una relazione.
Da questa emerge un fatto nuovo: è scritto nero su bianco che sia in passato che quest’anno, l’Ente Camerale veronese chiedeva e ha chiesto l’aumento del 20% in parola per pagare la sua quota di partecipazione all’interno della Fondazione Arena. Ecco il passaggio: “L’importo versato alla Fondazione dalla sua costituzione è stato, in larga parte, finanziato dal sistema economico veronese, attraverso l’aumento facoltativo del Diritto annuale, previsto dall’art. 18 della L. 580/93. In effetti, annualmente, i presidenti delle associazioni di categoria rappresentate in Camera di Commercio hanno concordato l’applicazione della citata possibilità prevista dalla normativa, convenendo sulla necessità che l’economia del territorio partecipasse al sostegno della Fondazione lirica ed individuando nella maggiorazione facoltativa del diritto annuo camerale la modalità più consona per reperire le necessarie risorse.”
Per quanto mi riguarda, il tema attuale non è quello dell’impiego della provvista finanziaria per scopi diversi rispetto a quelli previsti – di per sé già un fatto significativo – ma rileva che nonostante il diritto annuale sia stato aumentato e incassato per finanziare la Fondazione, a quest’ultima la Camera di Commercio ancora non ha versato alcun contributo straordinario oltre la quota prevista, ovvero il minimo sindacale.
Il Presidente Riello si è impegnato di fronte al Parlamento e visto che alla Fondazione Arena hanno bisogno di liquidità, credo che la scelta più ovvia sia mantenere la parola data in tempi brevi.
D’altronde, è indiscutibile il vantaggio economico per le aziende veronesi, come emerge chiaramente anche dalla relazione depositata al Senato nella parte in cui si afferma che “Questo, in quanto la Fondazione è da sempre riconosciuta come una ricchezza straordinaria per il territorio, non solo per gli effetti diretti sul movimento turistico ma anche per l’immagine complessiva che ne deriva alla città, al territorio più vasto e per l’indotto economico collegato. La Fondazione è una importante realtà artistico-culturale che costituisce un primario volano economico-commerciale per l’intera area veronese e non solo.”
Non serve specificare che i primi beneficiari dell’indotto sono in particolare gli iscritti alla Camera. Basterebbe solo questo per favorire il finanziamento ulteriore rispetto a quanto normalmente previsto.