Osservazioni Arsenale: piano ancora da definire, dove si ha fretta di andare?
Le osservazioni dei cittadini sulle proposte dell’amministrazione hanno sempre una loro dignità che va rispettata. Possono essere più o meno condivisibili, ma un’azione smaccatamente rivolta ad evitare ogni approfondimento o valutazione ulteriore non può che essere considerata una forzatura inaccettabile. Questo vale in generale e tanto più nel caso dell’Arsenale, dove, in prima lettura, la discussione è venuta totalmente meno per effetto della tagliola. Nel caso specifico, poi, le osservazioni entrano nel merito e non sono per niente ostruzionistiche. Va inoltre sottolineato che non stiamo parlando di un progetto fatto e finito, con un suo piano economico-finanziario perfettamente bilanciato e stabilizzato: resta infatti ancora in sospeso il parere dell’Anac, l’Autorità anticorruzione, nonché la valutazione dei costi della bonifica dell’area inquinata da metalli pesanti che potrebbe impattare pesantemente su questo equilibrio, anche ad ulteriore svantaggio delle casse comunali.
Dunque, anche volendo guardare oltre le osservazioni, non ci si può esimere dal far notare che lanciare una gara in queste condizioni è un azzardo che inibisce anziché favorire la partecipazione. In queste condizioni difficilmente arriveranno le tanto invocate “altre offerte” che, si diceva, potrebbero ridurre i tempi della concessione cinquantennale o sgravare il Comune dai 30 e oltre milioni di euro di cui si dovrebbe far carico o, ancora, che potrebbero riconoscere qualche diritto in più ai cittadini in merito alla libera fruibilità delle aree.
Questa fretta e questa approssimazione hanno già fatto naufragare numerose opere, dal traforo all’inceneritore, e altrettante ne ha messe al palo, come il filobus. Non si comprende bene come il destino di questa nuova iniziativa, anch’essa aliena da qualsiasi forma di condivisione, possa essere diverso.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Luigi Ugoli, Eugenio Bertolotti