D’Arienzo: Fibromialgia, serve una soluzione.
La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia complessa, debilitante e invalidante, caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso ed astenia, associato a rigidità, che rendono difficoltosi movimenti ordinari, e ad una vasta gamma di disturbi funzionali che compromettono e riducono la qualità di vita di chi ne è affetto.
Questa malattia colpisce prevalentemente le persone di sesso femminile in età adulta.
I sintomi della fibromialgia sono riscontrabili in altre malattie (reumatologiche, neurologiche ed altro) ed è spesso necessario, nella fase di studio e diagnosi, eseguire accertamenti clinici e di laboratorio e strumentali per escludere altre patologie.
Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia.
Perché questa malattia non è stata ancora riconosciuta né come malattia invalidante né inserita nei livelli essenziali di assistenza? Questa la domanda che insieme ad altri ho posto al Ministro della Salute. La risposta è stata altrettanto chiara: gli assistiti possono usufruire di tutte le prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza, ma vi è una oggettiva difficoltà ad identificare correttamente, sia in termini di prevalenza che di definizione clinica, le forme di fibromialgia da prendere in considerazione per un possibile inserimento tra le patologie croniche esenti.
Da qui siamo partiti per favorire un percorso scientifico che portasse alla definizione della malattia. Il nostro impegno ha consentito la costituzione di un gruppo di lavoro presso il Consiglio superiore di sanità per definire i cd. cut-off, ovvero le basi per l’attribuzione del codice identificativo di malattia, perché questo consentirà un’incisiva riduzione di consulenze, esami e prestazioni inappropriate, nonché il riconoscimento di un’esenzione minima di almeno 24 mesi.
Attendiamo la fine degli studi nella speranza che la scienza medica ci permetta di poter
inserire tale malattia nell’elenco delle malattie croniche con il riconoscimento delle conseguenti esenzioni.
On. Vincenzo D’Arienzo