Alessia Rotta: sui disagi notturni alla stazione Porta Nuova chiederò un approfondimento al MIT
In merito ai disagi vissuti dai viaggiatori nella stazione di Verona Porta Nuova, questione che sto seguendo dall’inizio dei lavori di ristrutturazione, ho sollecitato al MIT la risposta ad una mia interrogazione, presentata lo scorso luglio. Oltre a rammaricarmi per i tempi lunghi in cui sono riuscita ad ottenere una risposta, chiederò al Ministero un approfondimento nel merito delle questioni emerse, perché ritengo necessario avere maggiori rassicurazioni dalle società del Gruppo Ferrovie dello Stato competenti nella gestione della nostra stazione per trovare una soluzione a ciò che attualmente non funziona. Dalla risposta del vice ministro Nencini sono arrivate alcune indicazioni positive: dopo l’apertura ad aprile del nuovo ingresso lato sud e aver terminato gli interventi sui sottopassi, entro quest’anno RFI completerà l’illuminazione a LED degli atri sella stazione. Alla fine dell’estate ci saranno i lavori di adeguamento del primo e del terzo marciapiede e a fine anno si procederà con la sostituzione degli impianti degli ascensori interni. Tuttavia resta aperto il problema dei disagi patiti dai viaggiatori nelle ore notturne, dovuti sia alla mancanza di una sala d’attesa (mancanza sopperita solo in parte dalle sale d’attesa poste sui marciapiedi dei binari e aperte h24) sia all’impossibilità di utilizzare i servizi igienici, visto che i bagni della stazione non sono aperti durante la notte e gli impianti chimici, che dovrebbero assicurare il servizio proprio nella fascia oraria tra mezzanotte e le 6.00, risultano spesso non funzionanti. La stazione Porta Nuova rappresenta uno snodo di importanza strategica come confluenza sia della direttrice est/ovest (Torino, Milano, Venezia) che nord/sud (Brennero, Bologna), ritengo doveroso da parte mia fare tutto il possibile per ottenere che ai tanti viaggiatori che vi transitano ogni giorno siano assicurati tutti i servizi dovuti.
Alessia Rotta