On. Alessia Rotta – NO alle speculazioni politiche sul salvataggio delle banche venete. La Lega di Zaia assuma una posizione responsabile
L’ipotesi di una mancata conversione del decreto avrebbe effetti disastrosi per l’economia del Veneto e per il sistema bancario nazionale. Tutte le forze politiche sono chiamate al buon senso su questo tema: è da irresponsabili pensare che si possa far fallire il piano di salvataggio, perché l’alternativa sarebbe il default delle due banche, con costi economici e sociali che sarebbero drammatici non solo per i risparmiatori ma per tutta l’economia. Chi si assumerebbe la responsabilità di una scelta cosi scellerata? Veneto Banca e Popolare di Vicenza pagano il prezzo di una pessima gestione, le cui colpe sono imputabili ai manager e anche alla mancata vigilanza. Si, avremmo preferito che per salvarle si potesse ricorrere alla ricapitalizzazione precauzionale ma ciò non è stato possibile perché è mancata una quota di intervento privato. Questa è la verità: Il Governo ha trovato l’unica soluzione possibile data la situazione, l’unica possibile per scongiurare la chiusura delle due banche che avrebbe significato mandare a casa migliaia di dipendenti e assestare un colpo tremendo al territorio più economicamente florido del paese, facendo falò dei risparmi dei veneti e non solo. Con il decreto verranno tutelati correntisti e risparmiatori e, cosa non meno importante, sono previste misure per salvaguardare i posti di lavoro, tema di cui mi sono occupata personalmente come relatrice di questa parte del provvedimento. Inoltre, sempre per fare chiarezza sulle illazioni di queste ore, è bene ribadire che no, i soldi utilizzati nell’operazione non sottraggono risorse alla scuola, all’università, alle pensioni o alla lotta alla povertà.
Il passaggio parlamentare del decreto è delicatissimo, il governo terrà conto del dibattito parlamentare ma non c’è spazio per le strumentalizzazioni: mi aspetto che tutte le forze politiche facciano la loro parte, a partire da quella che governa la mia Regione, che pure non è esente da responsabilità politiche su questa vicenda, su cui aspetto con ansia che la commissione d’inchiesta faccia davvero chiarezza perché i veneti hanno diritto di sapere tutta la verità. Vedo il governatore Zaia impegnato in un continuo tira e molla tra dichiarazioni contraddittorie, prima contrarie poi favorevoli al decreto. Oggi in una ennesima giravolta si appella ai parlamentari perché abbiano a cuore il destino degli azionisti. Bene, mi auguro che il suo partito assuma una posizione coerente con questo appello, altrimenti come lo spiegherebbe ai suoi cittadini?