La doppia morale di Salvini.

Pubblicato da il 21 Settembre 2017 0 Commenti

Con Salvini ormai siamo alla farsa.
I suoi predecessori si sono macchiati di un grave reato contro la comunità italiana e lui si nasconde dietro il dito dell’aggressione politica. Troppo comodo.
I fatti: negli anni scorsi i bilanci della Lega Nord venivano alterati (falsificati/truccati) e sulla base dei dati non veri venivano chiesti i fondi del finanziamento pubblico elargito dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica.
La sentenza di primo grado del tribunale di Genova è chiara: lo Stato ed i contribuenti italiani sono stati danneggiati.
I responsabili di questo reato odioso, tra i quali Bossi, ex segretario nazionale e Belsito, già tesoriere nazionale, sono stati condannati. Sulla base della pena inflitta, poiché la Camera ed il Senato si erano costituiti parte civile per riavere i soldi versati senza che la Lega ne avesse diritto, il Tribunale di Genova ha, quindi, deciso il sequestro preventivo di ben 48 milioni e 900mila euro al fine di determinare le quote (il maltolto) da recuperare.
Tutto nella regola. Ciascun cittadino italiano che commette lo stesso reato viene trattato allo stesso modo: deve restituire i soldi degli italiani indebitamente percepiti.
Per Salvini non è così. Il giustizialista per gli altri, ovviamente se stranieri, non lo è per sè e l’unica cosa che ha saputo fare è stata “buttarla in vacca”, blaterando complotti politici, disegni criminosi contro la Lega e obbligando i parlamentari leghisti a non partecipare alle sedute.
La freddezza delle altre forze politiche, in particolare dei suoi possibili alleati, da Forza Italia a M5S, dovrebbe chiarire a tutti quanto le cose che dice Salvini siano sciocchezze.
Inoltre, il fatto stesso che Salvini abbia deciso di non costituire la Lega Nord come parte civile nel processo la dice lunga. Infatti, con la condanna inflitta lui stesso avrebbe dovuto chiedere i danni a Bossi e compagni di merende. Uno scenario più che imbarazzante.
La cosa che deve fare è presentare ricorso contro la regolare decisione del giudice con elementi a discolpa. Ve ne sono? Dalle sue urla sbraitate desumo che non ve ne siano molti.
Quindi, per Salvini è stato meglio sparare nel mucchio con l’intento di confondere le acque ed intimidire la magistratura affinché sia più morbida contro la Lega.
Esattamente il contrario di quanto va chiedendo, soprattutto quando un reato viene commesso da stranieri.
Questa doppia morale – Salvini comunque è in ottima compagnia – infastidisce e rende ancora più improbabile che possa essere lui il candidato alla Presidenza del Consiglio.