Treni regionali – Salemi: “Si viaggia in condizioni da carro bestiame”

Pubblicato da il 9 Ottobre 2017 0 Commenti

 

“Con il ritorno della normale attività dei pendolari, dovuta alla riapertura delle scuole e delle università, ritornano i problemi strutturali del trasporto su ferro. ب inaccettabile dover viaggiare in condizioni da carro bestiame, con i treni in sosta prolungata alle stazioni perché le persone non riescono a salire a causa di spazio limitato sui vagoni e sulle pensiline di passaggio tra un vagone l’altro. ب successo stamane, ma non è la prima volta, né solo il lunedى.  Oltre al disagio che si viene a creare c’è un problema reale di sicurezza, specie di questi tempi”.

Cosى la consigliera regionale del Pd Orietta Salemi che quotidianamente utilizza la tratta da Verona a Venezia come molti pendolari intra ed extra regionali.

“Spesso non sono a disposizione i nuovi treni, quelli a doppio piano.  La conseguenza è che il vecchio materia rotabile, con meno capienza, non riesce a rispondere alle esigenze degli utenti anche perché non di rado capitano guasti che rallentano anche gli altri servizi sulla linea. Il trasferimento dignitoso nei luoghi di lavoro è un diritto sacrosanto quanto il lavoro stesso, perché per molti, oggi, è anche tempo dedicato alla professione o allo studio grazie a computer e rete. Insomma qualità e quantità di servizio limitati: questo perché la Regione Veneto non prevede un fondo strutturale a sostegno del Tpl, su ferro o su gomma, a differenza di altre regioni, come ad esempio le stesse Lombardia ed Emilia, che contribuiscono al cofinanziamento dei fondi statali. Interessante sarà comprendere quando la regione intende avviare le procedure di gara per i contratti di servizio, indispensabili per garantire livelli di qualità apprezzabili, fino ad arrivare al biglietto unico integrato.

Ma siamo ancora all’anno 0.  Per raggiungere Venezia da Verona l’ultimo treno possibile della mattinata è alle 10.21. Poi fino alle 13.21 più nulla, solo le frecce. Il Presidente Zaia si faccia un giro sui treni regionali per verificare con mano efficienza e comodità, specie nelle ore di punta nel sud ovest della regione. Perché l’azione politica si sposta un po’ più in là di Treviso e l’intervento sul trasporto pubblico locale va un po’ più oltre l’intervento del treno delle Dolomiti. Affrontare i problemi del Veneto – conclude Salemi – è anche occuparsi di tutti i suoi cittadini e non solo di una parte”.