D’Arienzo: Sullo ius soli il Governo metta la fiducia.

Pubblicato da il 18 Ottobre 2017 0 Commenti

La fiducia è l’unico modo per approvare lo ius soli, la cittadinanza a chi è nato in Italia e ha completato un ciclo scolastico.

L’Italia sta negando un diritto per paura.

E’ quanto accade per lo ius soli. In pratica, chi si oppone, sta legando il riconoscimento ad essere italiani per chi è nato qui, al terrore che dai barconi arrivino terroristi e delinquenti o, addirittura, che la legge serve a dare la cittadinanza agli immigrati che arrivano con i barconi. Cose che non c’entrano proprio nulla.
Chi, invece, si oppone alla legge dentro la maggioranza che sostiene il Governo lo fa non perché sbagliata, ma perché non conviene. Dicono che non è opportuna perché gli italiani non la comprenderebbero.

Due motivazioni diverse, ma che tradiscono il filo comune: la paura.

La politica ha il dovere di guidare l’opinione pubblica, non di farsi guidare inseguendo i sondaggi, soprattutto se sono in ballo i diritti delle persone.

Per questo sono convinto che non bisogna rinunciare all’obiettivo. Raggiungendolo centreremmo due obiettivi: sgombrare il campo dalle falsità ideologiche e propagandistiche e affermare la primazia della politica.

Di fronte a diritti negati a quei bambini non occorre sovrapporre altri ragionamenti, interessi o strategie. Se il diritto è giusto, in linea con la nostra Costituzione e risolve tanti problemi a migliaia di famiglie, come in questo caso, allora è da concedere.

Negare un diritto a bambini che sono in tutto e per tutto italiani, salvo che per un assurdo vuoto normativo, non fa onore a nessuno.
Va bene, qualche mese fa c’è stato il rinvio del provvedimento. Allora il rinvio era per salvare lo ius soli. Fossimo andati in Aula a luglio, saremmo andati sotto al primo emendamento, affossando definitivamente la legge in questa legislatura.

Adesso, però, ci sono i margini per mettere la fiducia sul provvedimento che aumenta l’integrazione ed evita la marginalizzazione e, quindi, aumenta la sicurezza.

Non si governa con la paura, noi siamo un’altra cosa.