Piano delle opere: tutto molto condivisibile, ma verrà finalmente realizzato?
Con il piano delle opere appena annunciato l’amministrazione Sboarina ripristina una parte delle opere che erano state sacrificate dalla giunta precedente per finanziare il contributo pubblico previsto dal project-financing sull’Arsenale ora soppresso (vedi interventi sull’asilo nido Il Paese dei Colori, la rotonda di Via Albere, la biblioteca civica). Inoltre ripropone all’attenzione progetti che negli ultimi anni avevano subito ritardi strazianti (vedi ascensore per disabili al teatro Romano) o fatto dentro-e-fuori dai cassetti innumerevoli volte (vedi Torre Pentagona, che sta per crollare).
Siamo d’accordo su tutto, tanto più che molti degli investimenti proposti, ad esempio su scuole e sulla riqualificazione di Veronetta, vengono in maniera più o meno diretta dal governo (Sblocca scuole e Piano delle Periferie).
Il punto qui è un altro: di tutta questa roba sentiamo parlare da anni soltanto che, al momento di arrivare al dunque, subentrava sempre qualche project o qualche strano marchingegno di Tosi che rimescolava le carte in tavola rimandando indietro tutta la programmazione.
Se l’attuale Sindaco ritiene che questo modo di fare sia finito, che il Piano delle Opere non sia più soltanto un libro dei sogni (o delle pie illusioni), e questa sia davvero la volta buona per vedere questi interventi realizzati, cominci a confrontarsi seriamente con le Circoscrizioni spiegando quanti e quali degli interventi annunciati sono concretamente finanziati ed individuando con esse le priorità del territorio e le più opportune modalità di attuazione.
I cittadini sono stanchi di vedere uscire dalla finestra all’ultimo minuto gli interventi che poco prima erano entrati dalla porta principale con grande fanfara.
Il gruppo consiliare Pd
Carla Padovani, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Federico Benini