Allarme Pm10: educazione, rispetto delle regole, investimenti
E’ arrivato il momento di prendere in considerazione molto seriamente il pericolo rappresentato dalle alte concentrazioni di polveri sottili, affiancando alle misure di educazione come i Mobility Day anche il rispetto delle regole, e mettendo in campo investimenti adeguati.
Sappiamo benissimo che molte delle misure contro la dispersione energetica disposte dal tavolo tecnico zonale che dovrebbero entrare in vigore domani resteranno lettera morta.
Si parla di controllo della temperatura negli edifici ma basta farsi un giro in qualsiasi ufficio pubblico, Comune compreso, per rendersi conto che spesso il riscaldamento viene tenuto altissimo oltre ogni buon senso. Basta farsi un giro nelle vie dello shopping per vedere decine di porte spalancate nella speranza di attirare clienti. I controlli sull’utilizzo delle caldaie a biomasse sono per lo più dimostrativi.
Non chiediamo multe, ma è necessario un impegno costante per far rispettare quelle poche e talvolta troppo blande regole che ci siamo dati contro i picchi dell’inquinamento.
Allo stesso tempo occorrono più investimenti per l’efficientamento energetico, e qui è il Comune che dovrebbe essere in prima fila a dare il buon esempio, cominciando dai propri edifici: molte scuole presentano ancora infissi obsoleti che favoriscono gravi dispersioni di calore. Per quanto riguarda le case Agec, qualcosa si è mosso grazie ai bandi del governo che hanno portato a ristrutturare tetti e serramenti di alcuni grandi condomini popolari. Manca ancora, però, una strategia unitaria e integrata che permetta al Comune di monitorare gli sprechi sia pubblici che privati e che lo metta in grado di dare una direzione efficace in questo campo. Non è fantascienza: basta applicare le regole e le migliori pratiche europee sul fronte della mobilità, del risparmio energetico, della raccolta dei rifiuti e in tutti gli altri ambiti ambientalmente sensibili.
Il gruppo consiliare comunale Pd
Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani