D’Arienzo: la Flat tax penalizza chi guadagna di meno

Pubblicato da il 12 Febbraio 2018 0 Commenti

La proposta del centrodestra di introdurre la “flat tax” è un’imposta con aliquota unica, in cui la percentuale che viene pagata in tasse è fissa e non cresce con l’aumentare dell’imponibile.

Pardon, quale centrodestra? Forza Italia la vuole al 23%, la Lega Nord al 15%. Fratelli d’Italia non si è espressa.

Come paghiamo le tasse, oggi? Con un meccanismo che prevede aliquote più alte al crescere del reddito. La Costituzione, infatti, stabilisce che: “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Significa che chi ha redditi più alti deve pagare le imposte in maniera più che proporzionale rispetto a chi ne guadagna di meno.

Una semplice questione di civiltà.

Sebbene entrambe le proposte di Lega e Forza Italia prevedano dei sistemi di deduzioni e detrazioni per i più poveri, nel caso delle proposta della Lega Nord, i più ricchi risparmieranno anche due terzi di quello che pagano oggi; nel caso della proposta di Forza Italia, chi guadagna di meno non vedrà migliorare la propria situazione.

Faccio due calcoli ipotizzando l’aliquota fissa al 23% e confrontando la differenza con quanto si paga oggi:

Reddito annuo Tasse oggi (lordo) Tasse con flat tax (lordo) Risparmio
15.000 3.450 3.450 ==
25.000 6.150 5.750 400
40.000 15.320 9.890 5.430
60.000 19.270 13.800 5.470
80.000 27.570 18.400 9.170
100.000 36.170 23.000 13.170
150.000 57.670 34.500 23.170

Se passa questa assurdità, più cresce il reddito e meno si paga rispetto ad oggi. Figuriamoci con il 15%!

Di conseguenza, non solo bisogna cambiare la Costituzione – dai due ai tre anni – poi bisogna trovare le risorse per pareggiare le tasse non pagate. Ma, soprattutto, sarà sostenibile una tassazione che premia solo i redditi alti?

Basta promesse che prendono in giro.