D’Arienzo: la Flat tax penalizza chi guadagna di meno
La proposta del centrodestra di introdurre la “flat tax” è un’imposta con aliquota unica, in cui la percentuale che viene pagata in tasse è fissa e non cresce con l’aumentare dell’imponibile.
Pardon, quale centrodestra? Forza Italia la vuole al 23%, la Lega Nord al 15%. Fratelli d’Italia non si è espressa.
Come paghiamo le tasse, oggi? Con un meccanismo che prevede aliquote più alte al crescere del reddito. La Costituzione, infatti, stabilisce che: “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Significa che chi ha redditi più alti deve pagare le imposte in maniera più che proporzionale rispetto a chi ne guadagna di meno.
Una semplice questione di civiltà.
Sebbene entrambe le proposte di Lega e Forza Italia prevedano dei sistemi di deduzioni e detrazioni per i più poveri, nel caso delle proposta della Lega Nord, i più ricchi risparmieranno anche due terzi di quello che pagano oggi; nel caso della proposta di Forza Italia, chi guadagna di meno non vedrà migliorare la propria situazione.
Faccio due calcoli ipotizzando l’aliquota fissa al 23% e confrontando la differenza con quanto si paga oggi:
Reddito annuo | Tasse oggi (lordo) | Tasse con flat tax (lordo) | Risparmio |
15.000 | 3.450 | 3.450 | == |
25.000 | 6.150 | 5.750 | 400 |
40.000 | 15.320 | 9.890 | 5.430 |
60.000 | 19.270 | 13.800 | 5.470 |
80.000 | 27.570 | 18.400 | 9.170 |
100.000 | 36.170 | 23.000 | 13.170 |
150.000 | 57.670 | 34.500 | 23.170 |
Se passa questa assurdità, più cresce il reddito e meno si paga rispetto ad oggi. Figuriamoci con il 15%!
Di conseguenza, non solo bisogna cambiare la Costituzione – dai due ai tre anni – poi bisogna trovare le risorse per pareggiare le tasse non pagate. Ma, soprattutto, sarà sostenibile una tassazione che premia solo i redditi alti?
Basta promesse che prendono in giro.