Un’altra tegola sul servizio di trasporto pubblico
Mentre Verona ha passato gli ultimi anni a discutere del filobus, Padova ha realizzato una rete tranviaria e Brescia ha costruito una linea di metropolitana. Parliamo di città che distano poco più di mezzora di autostrada da noi, rispetto alle quali non ci separano grosse differenze di carattere socio-economico ad eccezione, forse, della qualità e della concretezza della classe politica che le ha governate negli ultimi 10 anni.
Il risultato di questa inconcludenza è che oggi è a rischio anche il bando di affidamento del trasporto pubblico locale, fondato su previsioni di entrata in funzione del filobus risultate sbagliate.
Lascia allibiti soprattutto la mancanza di dialogo tra i vertici politici del Comune e quelli della Provincia che, pur condividendo la medesima appartenenza politica, vanno a braccetto solo al momento delle elezioni mentre litigano quando si tratta di coordinarsi per fornire ai cittadini servizi efficienti.
Chiediamo di aprire una riflessione sulle reali possibilità di dotare la città di un mezzo di trasporto di massa in tempi ragionevoli e sul futuro del servizio di trasporto pubblico locale: la decisione di suddividere il bando di gara in due lotti distinti, uno per il capoluogo e uno per il resto della provincia, appare fortemente penalizzante per i veronesi.
Il gruppo consiliare Pd del Comune di Verona
Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Per il gruppo consiliare Pd della Provincia di Verona
Stefano Ceschi, capogruppo