Una legislatura per il lavoro di qualità. I deputati Rotta e Zardini fissano gli impegni per la prossima legislatura
Riduzione del 12 per cento del cuneo fiscale per chi assume a tempo indeterminato, estensione della misura degli 80 euro a tutte le partite Iva individuali con un reddito lordo inferiore a 26 mila euro l’anno, formazione permanente per valorizzare il capitale umano, salario minimo garantito per legge. Sono queste alcune delle proposte del Partito Democratico sul versante del lavoro, annunciate questa mattina nella conferenza stampa dalla deputata veronese Alessia Rotta, membro della Commissione Lavoro della Camera e dal deputato Diego Zardini.
«In questi anni», ricorda Rotta, «abbiamo concentrato i nostri provvedimenti per riportare gli italiani a lavorare. Era necessario e urgente in una fase di crisi acuta e lunga. Ora il nostro impegno deve essere focalizzato sulla qualità del lavoro, perché esistono ancora troppe persone con lavori saltuari, precari e sottopagati».
«La ripresa c’è e i suoi effetti finalmente si riversano su chi lavora e produce, ora necessario investire in lavoro “verde”». Il deputato veronese Diego Zardini ricorda così i dati sul mercato del lavoro. «In Veneto in un anno abbiamo aumentato i posti di lavoro dell’1,8 per cento e ci attestiamo a oltre 2 milioni 110 mila occupati. Con la disoccupazione sotto il 6 per cento e il crollo delle ore di cassa integrazione siamo tornati ai livelli pre-crisi».
Ora però, ammonisce Zardini, non c’è tempo per sederci sugli allori. «Dobbiamo investire sull’economia verde. Se avremo la capacità e il coraggio di imboccare con decisione l’abbandono dei prodotti e soprattutto delle modalità di produzione che inquinano, rafforzeremo il know how italiano e veneto nel settore che ci è riconosciuto in tutta Europa e saremo in grado di creare molti più posti di lavoro di quanti ne perderemo. Dobbiamo farlo ad ogni livello e ogni amministrazione deve essere impegnata in questo sforzo, sia essa comunale, regionale o statale».
Lo sforzo della prossima legislatura, conclude Alessia Rotta, «sarà quello di estendere il più possibile le misure ideate per affrontare la crisi. In primo luogo gli 80 euro al mese andranno a tutti i lavoratori individuali che guadagnano meno di 26 mila euro all’anno. C’è poi l’annosa questione del lavoro precario e sottopagata che noi intendiamo affrontare garantendo un salario minimo fissato per legge in almeno 9 euro l’ora».