D’Arienzo: La trattativa Stato-mafia c’è stata.
La trattativa Stato-mafia c’è stata.
La trattativa, anzi il ricatto di Cosa nostra allo Stato per ottenere benefici e fermare la furia delle stragi, ci fu ed i colpevoli sono alcuni boss mafiosi e uomini delle istituzioni.
Di fatto è stato sancito che mentre venivano ammazzati alcuni magistrati, qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina chiedeva.
La sentenza è ancora più chiara sulla politica: i giudici hanno detto chiaramente che Dell’Utri fece da cinghia di trasmissione tra le richieste di Cosa nostra e l`allora governo Berlusconi, da poco insediato, nel 1994.
Si tratta di una sentenza, un’altra, che certifica il rapporto malvagio tra le Istituzioni e la criminalità. Le ombre della mafia ci rincorrono in una metodologia che conosciamo. Infatti, anni prima è sempre la mafia che intesse relazioni con la Democrazia Cristiana per avere favori, in particolare un trattamento più umano verso i carcerati mafiosi ed un occhio meno pressante delle Polizie.
E’ la prima volta che viene provato che Berlusconi politico, anzi, Presidente del Consiglio riceve “comunicazioni” dai mafiosi. Un fatto gravissimo che lede la credibilità delle istituzioni repubblicane e mette in ginocchio la sopravvivenza del suo movimento politico, peraltro creato da Dell’Utri responsabile numero uno di quella trattativa.
Questa sentenza farà parte della storia del nostro Paese, sia perché racconta quanto è avvenuto in passato, sia perché, di fatto, avrà un enorme poso politico nel presente.
Il verdetto è stato pronunciato nel pieno di un`altra trattativa tuttora in corso, quella per la formazione dell`esecutivo e colpisce uno dei protagonisti, Silvio Berlusconi, eliminandolo definitivamente dalla scena politica.
I Cinque Stelle ne faranno l`uso politico massimo e intanto Salvini è rimasto senza la sua coalizione.
Due condizioni che accelereranno la formazione del Governo.
Sen. Vincenzo D’Arienzo