Totem commerciali o statua di Dall’Oca? La giunta vada a spasso per il centro e veda lo scempio del nostro centro storico

Pubblicato da il 10 Maggio 2018 0 Commenti

La vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi interviene in merito alle rilevazioni sull’abuso di presenza dei totem commerciali vicini ai monumenti e nelle piazze storiche più visitate di Verona. “Apprendo con piacere che la Giunta Sboarina si sia accorta della presenza di Totem commerciali molto invasivi nel cuore delle nostre piazze e presso i monumenti storici della nostra città. Proprio la scorsa settimana ho verificato in soprintendenza la autorizzazione alla installazione di tanti totem pubblicitari compresenti in piazza Erbe e Porta Borsari che “inquinano” lo sguardo sugli scorci più belli e più fotografati di Verona. Un vero imbarazzo. Guardando al futuro dobbiamo sperare che situazioni del genere non si verifichino ancora, anche se fa sorridere come, nello stesso tempo in cui si sia lasciata mano libera fino ad ora all’ installazione di totem commerciali, si sia negata la collocazione in piazza Erbe della statua di Dall’Oca Bianca dello scultore Zucchetta in quanto secondo l’assessore Toffali “In un contesto architettonico di così forte rilievo storico è stato ritenuto prudenziale non inserire nessun altro elemento moderno”. Come dire fino ad oggi promo spaghetti si, arte no. Se si devono usare pesi e misure uguali allora è giusto che l’ amministrazione vada a spasso per le vie e le piazze del centro storico, cartolina di presentazione ai turisti della nostra città, e controlli lo stato almeno di alcune piazze. Cestini strabordanti di rifiuti, auto parcheggiate dove non si può, pena un affronto per residenti e turisti.”.
“Come è possibile – conclude Salemi – che una città come Verona durante gli eventi non istituisca un servizio di pulizia rafforzato o non intervenga sul parcheggio abusivo selvaggio? Piazza Erbe, Piazza Bra e le vie di Verona – non solo quelle della ZTL – meritano attenzione e cura quotidiana. Serve vivere e credere in Verona capitale della cultura, non limitarsi a parlarne”.