Il governo degli equilibrismi (al ribasso)
Il voto subito avrebbe consentito alla Lega di cannibalizzare Forza Italia e al Movimento Cinque Stelle di capitalizzare l’effetto positivo di un ballottaggio sull’elettorato Pd.
Lega e M5S avrebbero anche beneficiato di un governo del presidente perché avrebbero continuato la loro campagna elettorale con il vento in poppa.
Però, siamo arrivati al dunque. Dopo tante contraddizioni, minacce, inutili veti, le forze politiche con maggiori similitudini hanno raggiunto un accordo per formare il governo.
Ho sempre pensato che questo potesse essere l’unico approdo di questa legislatura – (http://www.vincenzodarienzo.it/gli-scenari-per-la-formazione-del-governo/) che è frutto non già della legge elettorale, come ripetono in tanti, bensì del voto degli italiani che sono divisi in tre raggruppamenti politici, ormai.
Non che io gioisca di questo esito, considero Lega e M5S irresponsabili nelle loro esternazioni peggiori e sono curioso di capire come il loro insito autoritarismo ed i tratti illiberali si trasformeranno in azione di governo. Mi è chiaro, però, che nessun altro scenario avrebbe favorito pienamente il nostro esercizio di minoranza/opposizione, condizione che reputo imprenscindibile per ritrovare la nostra identità ed il ruolo di rappresentanza di parte che ci spetta.
In ogni caso, con la formazione di quell’alleanza sono potenziali anche altri scenari, alcuni dei quali comporteranno sicuramente un momento dialettico molto accentuato.
Se da un lato è nei fatti che il centrodestra politico non c’è più, dall’altro potrebbe nascere un nuovo blocco sociale rappresentato da un misto di populismo e sovranismo contornato dalla mancanza di trasparenza nei momenti decisionali interni alle forze oggi maggioritarie.
Questo pericoloso coagulo non preoccupa tanto sui singoli provvedimenti – vedremo se sapranno mantenere le promesse e governare la complessità del rapporto con la società italiana e con l’Unione Europea – ma sugli importanti passaggi istituzionali che sono doverosi, quali le riforme istituzionali e la legge elettorale o temporali, quale l’elezione del Capo dello Stato nel 2021.
Ma, allora, potrebbe dire qualcuno, perché non avete fatto voi l’alleanza con il M5S? Sarebbe stata un’alleanza innaturale con respiro cortissimo e con gravi ripercussioni sul nostro elettorato. D’altronde, non si sposa una donna per impedirle che sposi un altro. Se non c’è amore, meglio non farlo.
Quindi, Lega e M5S potranno dal governo saldare le proprie prospettive anche “fuori da Roma”? Non credo nell’immediato. Infatti, con Forza Italia e Fratelli d’Italia fuori dalla coalizione, Salvini è costretto a fare i salti mortali per rappresentarli comunque ed in qualche modo, pena l’impossibilità di restare insieme negli Enti che governano o il suo isolamento. A quel punto, correndo da solo, Salvini non sarebbe in grado di competere con il 30% circa del blocco politico pentastellato e, quindi, resterebbe marginalizzato o ridotto a comprimario.
Questo sforzo Salvini riuscirà a farlo? E Berlusconi e Meloni fin dove glielo consentiranno? Se le cose non dovessero andare bene, il riverbero elettorale sarebbe chiaro e negativo per loro.
Il M5S – che è sceso dal piedistallo solitario e per questo potrebbe aver deluso alcuni – al governo sarà costretto a verificare le sue promesse e le sue proteste. Questo obbligherà a scelte e le scelte sono o di destra o di sinistra con conseguente delusione di quegli elettori che li hanno sostenuti pur essendo proprio di destra o di sinistra. Inoltre, quanto dovranno rinunciare per rappresentare anche Salvini che, a sua volta, dovrà tutelare anche Berslusconi e Meloni?
E se, per queste ragioni, le due forze oggi coalizzate continueranno ad avere prospettive diverse sui territori, come faranno a reggere rispetto alla forte unità che serve per governare?
Sarà un governo degli equilibrismi (al ribasso), già oggi pare che non sarà trattato il conflitto di interessi ed a noi spetterà favorire tutte le contraddizioni che oggi non appaiono perché siamo in piena luna di miele, ma che si manifesteranno perché gli interessi di parte in gioco tra loro sono difficili da rappresentare completamente.