UN FRONTE COMUNE PER SALVARE IL PAESE
Siamo da tempo dentro una crisi democratica, in un Paese attraversato da un populismo che capovolge regole e comportamenti.
Il populismo proclama che la volontà del popolo in quanto tale detiene una supremazia su ogni altra rappresentanza istituzionale.
Su questo principio il volere del popolo supera le prerogative di qualsiasi funzione pubblica, compreso quella della Presidenza della Repubblica.
Il Presidente Mattarella è il Presidente della Repubblica, un’istituzione a Garanzia del Paese e dei cittadini.
Ognuno può ritenere legittimamente che il Presidente della Repubblica possa aver agito bene o male, ma il suo operato va sempre rispettato, senza se e senza ma, diversamente incendiamo il Paese dal punto di vista democratico.
Ora il Paese si trova dentro un vortice finanziario pericoloso e con uno spread alto i problemi per l’Italia saranno molto seri.
Non ci si rende conto che corriamo il rischio di fare la fine della Grecia.
Sarebbe un dramma non solo economico ma sociale, con il rischio che populismo e radicalismo si saldino in qualcosa di più pericoloso.
Mi preoccupa che la prossima campagna elettorale possa trasformarsi in scontri, insulti, tensioni, dando un’immagine dell’Italia nel mondo di un Paese fuori controllo, con il rischio di allontanare gli investitori internazionali e di allarmare ancora di più i mercati.
Sarebbe un dramma: dal Governo illusorio del cambiamento ci ritroveremmo nell’anticamera della Troika.
Questa irresponsabilità ha già comportato in questi ultimi giorni costi ingenti sia alle casse dello Stato che ai titoli azionari bancari e si tradurrà inevitabilmente nel prossimo periodo in un aumento dei costi per le famiglie e le imprese italiane.
Penso che in questa fase delicata per la democrazia del Paese, il Partito Democratico debba rimanere unito, caricandosi le responsabilità del Paese, pronto a tutte le variabili che in queste ore potrebbero manifestarsi perché con i populisti tutto è possibile.