D’Arienzo: Il voto ci chiede una nuova sinistra.

Pubblicato da il 25 Giugno 2018 0 Commenti

Il voto ci chiede una nuova sinistra.

Una premessa doverosa: il risultato è molto negativo e va inserito nella scia delle profonde mutazioni che attraversano l’Italia nella quale nel giro di pochi anni viene premiato uno schieramento o un altro con estrema facilità, mai conosciuta prima.

Il voto delle amministrative, che prosegue quello del 4 marzo, esprime chiaramente il disorientamento presente nell’elettorato di centrosinistra.

Poiché è più che evidente che in un buon numero gli elettori di centrosinistra preferiscono non recarsi alle urne, e basta vedere i dati delle cd. “roccaforti rosse”, e per di più non scelgono l’alternativa a sinistra di LeU o addirittura si rifugiano nei 5Stelle, non è sufficiente affermare che il PD sia la causa della loro disaffezione o che le responsabilità siano di Matteo Renzi che, peraltro, non era presente nella contesa.

Non sono convinto che il tema sia legato agli uomini o al modello di partito, perché considero che il confronto sia tutto tra destra e sinistra, perché ritengo che il nodo centrale sia che, con i pressanti temi della globalizzazione economica e sociale, si sia prepotentemente riproposta in questi anni la differenza tra destra e sinistra, solo che la destra è aggressiva e verbalmente violenta e la sinistra appare opacizzata dall’azione responsabile di governo e dalla difficoltà di dare nuove risposte alle domande attuali.

Chi prefigura un nuovo campo politico o una possibile alleanza con M5S, che ha dimostrato di non avere una dialettica all’altezza e si muove, pertanto, in scia dell’egemonia leghista, non coglie la profondità del pericolo: lo scioglimento della sinistra di fronte alle risposte che dà la destra.

Quindi, prima di ragionare quale partito serva all’Italia, credo sia fondamentale dirci quali sono i nostri cardini identitari nuovi in questa società che soffre di preoccupazioni e matura speranze del tutto inedite rispetto a quanto abbiamo vissuto in questi anni.

In poche parole, qual è la nuova sinistra che serve?

Sen. Vincenzo D’Arienzo