D’Arienzo: Vitalizi, realtà o propaganda?

Pubblicato da il 28 Giugno 2018 0 Commenti

I grillini vogliono ridurre i vitalizi per i parlamentari in carica prima del 2012, anno in cui i vitalizi medesimi sono stati eliminati e sostituiti con un sistema contributivo.
Ben venga, sebbene in ritardo e con qualche dubbio.
Infatti, il taglio che dovrebbe essere deciso con una delibera della presidenza della Camera ricalca in tutto e per tutto la proposta di legge della scorsa legislatura a firma di Matteo Richetti, Deputato PD, che dopo l’approvazione alla Camera si era fermata al Senato, anche per la ferma contrarietà proprio dei grillini.
Ipocrisia? Giudicate voi e fatelo dopo aver letto il confronto fra i due testi:
1. oggi si parla di una delibera della presidenza della Camera dei deputati; la proposta Richetti era una legge, quindi, con un valore universale e con una forza maggiore;
2. entrambe le proposte, ieri il disegno di legge di Richetti, oggi la delibera della presidenza della Camera, prevedono il ricalcolo secondo il metodo contributivo dell’assegno vitalizio per i parlamentari in carica fino al 2012;
3. la legge Richetti, avendo per l’appunto la forza di una legge, avrebbe interessato Camera e Senato e anche i consiglieri regionali. La delibera di Fico, in quanto emanata dall’ufficio di presidenza della Camera, riguarda solo gli ex deputati. Inoltre, per 67 ex deputati il vitalizio rimarrà invariato;
4. secondo i calcoli dell’Inps, la legge Richetti avrebbe comportato un risparmio di 76 milioni di euro all’anno per le casse dello Stato. Con la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera la diminuzione prevista sarà fra il 40 e il 60%, ma solo dell’importo a oggi percepito dagli ex-deputati. Risparmio totale, secondo Fico, di 40 milioni di euro;
5. la delibera della Camera introduce due soglie minime sotto le quali l’assegno vitalizio degli ex-parlamentari non potrà scendere nemmeno dopo i tagli. La legge Richetti prevedeva un meccanismo analogo;
Ancora non capisco come mai a fronte di due testi simili, i grillini non abbiano votato la proposta di legge Richetti al Senato. Oggi l’avremmo avuta in vigore e non serviva altro, in particolare un provvedimento identico del Senato e di tutte le Regioni italiane.
Ecco, credo che il problema sia stato proprio questo: mantenere tutto intatto prima per poter farne oggetto di propaganda dopo e alla fine dire che il merito è loro.
E se la delibera sarà dichiarata incostituzionale, come io credo, perché crea disparità tra deputati, senatori e consiglieri regionali in maniera irragionevole, la propaganda continuerà all’infinito.
Sarà questo l’obiettivo? Considerato che si tratta di una semplice delibera e non di una legge, il dubbio mi resta.