Un progetto realistico per le Lido
La gara di nostalgia tra l’assessore Rando e l’ex assessore Bozza su ciò che resta delle piscine Lido rischia di essere quanto meno fuorviante per il motivo semplicissimo che prescinde dai dati di fatto e non guarda in faccia alla realtà.
Vogliamo ammettere che nella situazione attuale delle piscine comunali, dove il deficit di gestione è pressoché la norma, trovare la sostenibilità economica di un impianto come le Lido, che sta aperto soltanto 3 mesi all’anno e che si trova a ridosso delle mura storiche della città, è una impresa titanica? Se non partiamo da un discorso di verità rischiamo di prendere soltanto in giro i cittadini.
A nostro parere ai cittadini della Terza Circoscrizione vanno dette due cose: la prima è che, grazie allle Fin, hanno in casa già oggi l’impianto natatorio più bello della città, ideale per chi pratica sport; la seconda è che per risorgere come impianto “generalista”, le Lido devono sì guardare alle Fin, come dice l’assessore Rando, ma non per replicare ciò che già c’è a 20 metri di distanza, bensì per integrarlo. L’ottica deve essere quella della sinergia non della concorrenza.
Chi oggi va in piscina vuole servizi come verde e attrezzature che attualmente ai cittadini della Terza Circoscrizione trovano in altri impianti e che in prospettiva troveranno ad esempio nel centro sportivo previsto alla Spianà. Il Lido può mantenere la sua funzione storica di aggregatore se, in sinergia con le Fin, si trasforma in luogo specificamente dedicato alle famiglie riducendo la superficie dedicata alle piscine in favore di attrezzature adeguate per la vita all’aperto e per l’intrattenimento dei bambini, quindi piazzole per pic-nic, aree barbecue e ristoro, impianti per giochi d’acqua, attrezzature per parco giochi.
Il progetto di rilancio delle Lido deve essere un progetto di rilancio complessivo di quest’area che può servire anche una fetta notevole di utenza di san zeno e del centro storico e che deve essere messa in grado di funzionare sull’arco di 12 mesi all’anno.
Le stesse Fin avrebbero bisogno di ridurre alcuni punti deboli ad esempio sulla sicurezza e promuovere meglio la comunicazione e le attività collaterali (ad oggi trovare l’orario di apertura è una impresa). Chiediamo quindi un approfondimento per capire come si dovrebbe investire al meglio il milione di euro preventivato dall’assessore Rando per il rilancio delle Lido.
Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona
Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Verona Civica