COLLETTORE DEL GARDA Zardini: «Ora la responsabilità è tutta della maggioranza»
Dopo anni di diatribe e di scontri, finalmente anche gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle hanno dovuto riconoscere che la realizzazione del nuovo collettore del Garda è l’unica soluzione praticabile per risolvere i problemi di inquinamento del lago. Anche grazie all’impegno di deputati e senatori del Partito democratico, il progetto del collettore – già finanziato da due anni con 100 milioni di euro – non è stato accantonato come invece chiedeva il ministro Toninelli.
La mozione firmata da esponenti della maggioranza che impegna il governo a trovare una destinazione per il nuovo depuratore sulla riva bresciana è effettivamente un segnale positivo, perché riconduce l’attività di amministratori locali, parlamentari e governo allo sviluppo del progetto del collettore e non a fantasiose soluzioni alternative.
Tuttavia, una mozione è sostanzialmente un atto politico e non un provvedimento. La maggioranza e soprattutto i 5 Stelle non possono pensare di aver terminato il lavoro. La strada per concretizzare il progetto è ancora molto lunga e la responsabilità principale ora cade in capo a chi ha le redini del governo nazionale. Starà a loro dimostrare di avere la capacità di mediazione e amministrativa per gestire un progetto complesso che interessa tre regioni, altrettante province e decine di comuni. Da parte nostra la maggioranza si aspetti collaborazione per finalizzare un progetto a cui abbiamo creduto fin dall’inizio (sei anni fa, non ieri), ma nessuno sconto: noi abbiamo fatto il progetto e trovato le risorse, a loro spetta sostenerne la condivisione ad ogni livello – nazionale, regionale e locale – e portarlo a termine.
Governare è cosa tutt’altro che semplice e non si ottengono risultati concreti con semplici mozioni né con gli slogan.