Spettacoli – PD: “Sistema in stallo. Molti i perché senza risposta”

Pubblicato da il 28 Febbraio 2019 0 Commenti

Dal fallimento di Adrian all’Estate teatrale Veronese: Salemi, La Paglia e Vallani chiedono a Sboarina un cambio di passo

“Il flop di Adrian e l’Estate teatrale veronese orfana del direttore artistico e tenuta in piedi a titolo gratuito dal dottor Savorelli: sono questi due simboli di un sistema spettacoli in cui chiaramente qualcosa non sta funzionando. Parliamo di un sistema (teatro, lirica e concerti) che nel 2017 a Verona ha avuto un volume di affari di oltre 350 milioni di euro, con oltre 61 mila spettacoli (numero di spettacoli più alto dopo Venezia), 8.685.199 ingressi (prima in Veneto) e una spesa da parte del pubblico di quasi 300 milioni, la più alta del Veneto. Con questi numeri è assurdo che il Comune cada su eventi fallimentari, come’è stato Adrian, e lasci senza guida artistica una manifestazione storica come l’Estate teatrale veronese”. Così questa mattina la consigliera regionale Salemi e i consiglieri comunali La Paglia e Vallani hanno chiesto all’Amministrazione comunale un cambio di passo deciso e azioni concrete su alcune delle situazioni di stallo che oggi frenano il sistema degli spettacoli a Verona.

Comunicato stampa con maggiori informazioni

 Spettacoli – PD: “Sistema in stallo. Molti i perché senza risposta”

Dal fallimento di Adrian all’Estate teatrale Veronese:

Salemi, La Paglia e Vallani chiedono a Sboarina un cambio di passo

“Il flop di Adrian e l’Estate teatrale veronese orfana del direttore artistico e tenuta in piedi a titolo gratuito dal dottor Savorelli: sono questi due simboli di un sistema spettacoli in cui chiaramente qualcosa non sta funzionando. Parliamo di un sistema (teatro, lirica e concerti) che nel 2017 a Verona ha avuto un volume di affari di oltre 350 milioni di euro, con oltre 61 mila spettacoli (numero di spettacoli più alto dopo Venezia), 8.685.199 ingressi (prima in Veneto) e una spesa da parte del pubblico di quasi 300 milioni, la più alta del Veneto. Con questi numeri è assurdo che il Comune cada su eventi fallimentari, come’è stato Adrian, e lasci senza guida artistica una manifestazione storica come l’Estate teatrale veronese”.

Così questa mattina la consigliera regionale Salemi e i consiglieri comunali La Paglia e Vallani hanno chiesto all’Amministrazione comunale un cambio di passo deciso e azioni concrete su alcune delle situazioni di stallo che oggi frenano il sistema degli spettacoli a Verona.

Il fallimento di Adrian Il primo riferimento dei consiglieri è andato all’evento “Adrian”, che non ha portato né lasciato nulla a Verona se non il disagio per le attività dello spettacolo. “E non certo per colpa della indisposizione di Celentano che come ogni impresario ha giocato le sue carte vendendo il suo prodotto – ha sottolineato Vallani -, quanto piuttosto di un Sindaco che non ha saputo fare bene i conti: alla fine solo 157 mila euro per avere l’unico teatro comunale ‘sotto sequestro’ da ottobre a marzo, lo sfratto temporaneo di quattro rassegne, un cartellone pronto da ricollocare”. Quale prezzo ha avuto un flop annunciato per la città? è la domanda dei consiglieri PD che hanno ricordato le dichiarazioni trionfalistiche del sindaco a ottobre quando per indorare la pillola amara agli operatori aveva parlato di “una proposta prestigiosa … di grande impatto mediatico per la città” che avrebbe garantito la “rivitalizzazione del quartiere di Veronetta” e “il vantaggio di incassare risorse destinate a fare gli ammodernamenti tecnologici al Camploy”.

“Oggi dunque, quali sono le ricadute in termini di visibilità nazionale su Verona? Quali interventi di adeguamento tecnologico sono previsti per il Teatro? I ricavi effettivi sono già incassati a bilancio 2019? – ha chiesto Elisa La Paglia -. Da un anno e mezzo in Commissione cultura poniamo il tema, ampiamente condiviso con i commissari, della riforma dei regolamenti del Camploy e delle stagioni teatrali per ridare slancio a un settore così ricco com’è quello del teatro veronese, sia professionistico che amatoriale, e della danza. Dopo le audizioni di diverse compagnie e importanti registi al momento di discutere della riforma i lavori della commissione sono però stati interrotti”.

Estate Teatrale Veronese Orietta Salemi ha quindi puntato il dito sulla gestione dell’Estate teatrale veronese. “A oggi – ha spiegato Salemi – la rassegna è orfana del Direttore artistico: se non ci fosse la disponibilità del dott. Savorelli, in quiescenza dal 2014, che tesse a titolo gratuito per il Comune il prezioso ordito del cartellone degli spettacoli, il Festival del Teatro Romano, e non solo, non avrebbe vita” ha spiegato Salemi ricordando che nei quasi due anni di amministrazione Sboarina sono stati emanati due bandi, di cui uno fallito e uno di cui ancora non si sa nulla. “Che cosa aspetta il Sindaco? Che il vuoto di gestione dell’Estate Teatrale Veronese sia occupato da altri? Che si faccia avanti un ‘papa straniero’, come già ventilato lo scorso anno? – chiede Salemi -. Il Teatro Stabile del Veneto, che sta cercando di riqualificarsi come Teatro Nazionale, dopo che il Ministero lo ha declassato, è pronto a forzare la mano e i tempi per espandersi e annettere il Festival di Verona. Una collaborazione è auspicabile, ma è improponibile invece una resa incondizionata, da parte dell’amministrazione Sboarina, del Teatro Romano e del suo Festival che ha più il sapore di una colonizzazione dall’esterno del Sistema spettacolo veronese”.

“Se si considerano la qualità del sistema spettacoli veronese e l’indotto che questo genera – hanno concluso i consiglieri dem – è da incoscienti, se non da sprovveduti, rinunciare a gestire con la più accurata oculatezza questo patrimonio. Il Sindaco, che già ha toppato per scarsa avvedutezza con Adrian, eviti la seconda figuraccia per lui e per Verona e dia finalmente alla Direzione artistica dell’Estate teatrale un nome e un volto degni della sua tradizione storica”.