D’Arienzo: al Senato la mozione PD per contrastare il messaggio oscurantista del falso convegno sulla famiglia che si terrà il 29, 30 e 31 marzo a Verona
“Il PD al Senato ha depositato una mozione urgente per denunciare il carattere omofobo del World Congress of Families (WCF) che non è altro che un raduno di promotori della subordinazione della donna all’uomo e della compressione dell’autodeterminazione femminile”. Così Vincenzo D’Arienzo, senatore PD e firmatario della mozione.
“Con la scusa della difesa della famiglia – prosegue D’Arienzo – a Verona arriveranno associazioni e gruppi (anche stranieri) che si distinguono per i messaggi gravemente omofobi e di sostegno a leggi liberticide e miranti alla repressione penale dell’omosessualità, oltre che alla limitazione dell’autodeterminazione in materia affettiva e familiare”.
“In particolare, personalità di spicco dell’antiabortismo come come il russo Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità, la ministra per la famiglia del governo ungherese, Katalin Novak, il presidente moldavo Igor Dodon, che ha spesso espresso posizioni omofobe, Theresa Okafor, un’attivista nigeriana che nel 2014 ha proposto una legge che criminalizza le unioni tra persone dello stesso sesso, e Lucy Akello, ministro ombra per lo sviluppo sociale in Uganda, che nel 2017 ha presentato al parlamento ugandese una legge contro le coppie omosessuali, già proposta nel 2014, che prevedeva originariamente la pena di morte per ‘omosessualità aggravata’”.
“Soggetti di cui Verona, città aperta ed europea, potrebbe fare volentieri a meno” chiosa il senatore PD.
“Un convegno assurdo a fronte di quanto prevedono la nostra Costituzione ovvero il divieto di discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, la consolidata giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo nonché della legge n. 76/2016 che espressamente considera le unioni civili tra persone dello stesso sesso come istituto in cui si svolge la vita familiare dei partner”.
D’Arienzo: “E’ grottesco anche rilevare come il Governo della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri concedano il proprio patrocinio ad un evento che si pone in aperto contrasto con detti principi e che punta a diffondere una cultura di odio e discriminazione verso le persone LGBT+, oltre che a promuovere una concezione delle relazioni familiari astorica e fondata sulla subordinazione femminile, in aperto contrasto con l’art. 29 della Costituzione”.
“Per queste ragioni, abbiamo presentato una mozione urgente al Senato con la quale chiediamo di revocare ogni forma di patrocinio al World Congress of Families nonché a porre in essere politiche di contrasto all’omotransfobia, con strumenti culturali e specificamente giuridici e a sostenere attivamente la condizione femminile, in particolare attraverso una tutela adeguata delle lavoratrici madri e la salvaguardia del modello italiano di diritto di famiglia, solidamente basato – come impone la Costituzione – sull’eguaglianza morale e giuridica tra i coniugi”.
“In pratica – conclude D’Arienzo – una mozione di civiltà contro l’oscurantismo culturale ed incivile che il ministro Fontana porta nella nostra città qualificandola negativamente agli occhi del mondo”.