Per i danni dell’alluvione dell’1 e 2 settembre 2018, niente soldi!

Pubblicato da il 8 Marzo 2019 0 Commenti
Comunicato diffuso nel corso della conferenza stampa di stamane. Erano presenti il segretario provinciale Pd Maurizio Facincani, i parlamentari Vincenzo D’Arienzo e Alessia Rotta, la consigliera regionale Orietta Salemi, il capogruppo comunale Federico Benini, la presidente della Seconda Circoscrizione Elisa Dalle Pezze e il capogruppo Pd in Ottava Circoscrizione Carlo Beghini.

Il Governo non compensa i danni subiti da tante famiglie e imprese veronesi a causa dell’alluvione dell’1 e 2 settembre 2018. Interrogazioni urgenti del PD al Senato ed alla Camera dei Deputati

Il 27 febbraio scorso è stato emanato il Decreto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ripartisce le risorse finanziarie stanziate dalla legge di bilancio per la realizzazione di investimenti strutturali ed infrastrutturali finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico nonchè all’aumento del livello di resilienza delle strutture e infrastrutture colpite da gravi eventi calamitosi, compresi quelli avvenuti in diversi Comuni del Veneto.

I beneficiari delle risorse, però, sono i territori colpiti da rilevanti eventi atmosferici accaduti nei periodi dal 25 al 28 giugno 2017, dal 4 al 10 agosto 2017 e dal 27 ottobre al 5 novembre 2018 per i quali è stato decretato lo stato di emergenza il 22 dicembre 2017 e l’8 novembre 2018.

il Decreto, quindi, esclude i Comuni di Verona, Negrar, S. Pietro in Cariano, Colognola ai Colli, S. Martino Buon Albergo, Zevio, Belfiore, Soave, Monteforte D’Alpone, Cazzano di Tramigna e Illasi colpiti da eccezionali avversità atmosferiche nei giorni 1 e 2 settembre 2018 per i quali, in considerazione dei gravi danni arrecati, la Regione del Veneto aveva dichiarato lo stato di crisi e chiesto lo stato di emergenza che è stato decretato dal Consiglio dei Ministri il 17 gennaio scorso,

Perché il Governo ha escluso Verona? Sono in corso procedure per stanziamenti mirati?

Proprio in occasione della legge di bilancio 2019, i parlamentari veronesi del PD avevano depositato emendamenti in entrambe le Camere con i quali chiedevano di destinare 10 milioni di euro per la copertura dei danni arrecati, ma furono respinti dalla maggioranza grillo leghista.

Condividiamo la fondata la preoccupazione dei tanti residenti, famiglie e imprese, nei territori colpiti e dei relativi Enti locali di fronte all’incertezza se i gravi danni subiti saranno compensati economicamente.

Anzi, riteniamo urgente e necessario un appropriato esame del contesto al fine di non discriminare il territorio veronese interessato dagli eventi rispetto ad analoghi accadimenti avvenuti altrove e compensati con le risorse assegnate con il DPCM in questione.

Per Verona servono anche risorse per realizzare interventi di prevenzione. Infatti, la calamità in parola ha evidenziato la cogente necessità di operare interventi che serviranno per evitare il ripetersi delle medesime condizioni.

Per questo, i parlamentari PD – Senato e Camera – hanno interrogato il Presidente Conte per sapere se:

  • per le calamità avvenute nel territorio veronese l’1 e 2 settembre 2018 sono in corso procedure finalizzate alla determinazione delle risorse finanziarie a ristoro dei danni subiti da famiglie e imprese,
  • le risorse che saranno destinate comprenderanno i finanziamenti per le opere di prevenzione che i Comuni veronesi hanno previsto,
  • nel caso non fossero in essere le previste procedure, quali sono le ragioni per le quali le calamità accadute a Verona non abbiano le caratteristiche tali da poter essere oggetto di mirati finanziamenti.

I gruppi consiliari del PD dei Comuni interessati presenteranno nei rispettivi Consigli Comunali un Ordine del Giorno affinché i Sindaci intervengano insieme nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri a sostegno della destinazione dei fondi necessari per compensare i danni subiti.