GIANNI DAL MORO: VERSO L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD

Pubblicato da il 13 Marzo 2019 0 Commenti

Domenica sarà proclamato segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti.
Ha ottenuto un grande successo, come prima Veltroni, poi Bersani e Renzi.
Le primarie ancora una volta hanno funzionato come metodo di mobilitazione sociale, al di là e oltre gli iscritti, una speranza nel nuovo segretario, per un Pd  che sappia recuperare consenso e fermare la deriva di questo Governo.
Occorrerà un grande progetto di cambiamento per rimettere il Partito Democratico in maggiore sintonia con il popolo italiano.
I modelli socialdemocratico e neo liberista sono obsoleti. La politica in generale e il nostro partito devono riflettere, mettere in campo un nuovo progetto culturale, superando gli steccati ideologici del passato, offrendo soluzioni ai problemi collettivi che sfuggono alle vecchie identità.
Non dobbiamo cercare scorciatoie, non possiamo liquidare tutto quello che si muove contro i partiti come populismo;
occorre invece mettere in campo quanto prima un nuovo modello di partito, sia sul piano organizzativo che comunicativo.
La soluzione non sarà certo il cambio di una sede o nuove figure in sostituzione di altre, va costruito un nuovo rapporto di cerniera tra la società e il partito, nuovi modelli di confronto tra leadership e corpi intermedi, tra classe dirigente e interessi diffusi nelle comunità.
Un partito è un grande partito se il gruppo dirigente viene riconosciuto come tale perché dirige e dirige anche a nome di chi su molte cose dissente, mantenendo una posizione chiara e riconoscibile.
Il nuovo partito deve essere la diga al populismo ma per essere credibile deve sfidarlo sulle proposte non cercare di rincorrerlo.

La sfida che aspetta Nicola Zingaretti, al quale va il mio augurio di buon lavoro, è di rinnovare le speranze dei nostri iscritti e spingere verso un nuovo protagonismo della società civile.